Poker Juve: quarti Europa League, Vlahovic-Chiesa gol e Di Maria riposato

Bel primo tempo bianconero culminato col ritorno al gol del serbo. Chiesa, entrato a 20 minuti dalla fine, ha messo il sigillo al 95' e Allegri ha potuto risparmiare il Fideo

C’è mancato poco, ma dopo il palo e la traversa di domenica con la Samp, a Friburgo Dusan Vlahovic aveva già completato l’album delle figurine della sfortuna al 27’, quando il var gli aveva annullato (giustamente) un gol per fuorigioco. Così quando Flekken al 45’ ha intercettato con la gamba destra il suo calcio di rigore, la dea bendata ha finalmente sorriso al serbo facendo finire comunque la palla in rete. La Juventus torna così da Friburgo con un centravanti ritrovato (brillante anche prima della rete) e con la qualificazione ai quarti di Europa League, condita da una prestazione solida, per quanto più brillante nel primo tempo in parità numerica che nel secondo in superiorità.

Crescendo bianconero

Perso anche Miretti (indurimento muscolare nella rifinitura del mattino) dopo i mancati recuperi di Di Maria e Chiesa, Allegri ha scelto un assetto con due punte vere affiancando Kean a Vlahovic. L’assenza di un rifinitore inizialmente si è un po’ sentita, nonstante le due punte si siano dedicate abbastanza bene ad andare alternativamente incontro ai compagni, e soprattutto nel primo quarto d’ora la Juve ha faticato un po’ a superare il pressing del Friburgo, pur senza rischiare. Anzi, l’unico pericolo vero lo ha corso al 22’, quando aveva preso in mano il pallino da una decina di minuti: un controllo interrotto da un tentativo di Doan dalla linea di fondo deviato in angolo da Szczesny, di nuovo bravo a respingere un colpo di testa di Ginter sul cross dalla bandierina, con Bremer implacabile nel deviare ancora sul fondo il tentativo di tap in di Gregoritsch. Respinto l’affondo, la squadra di Allegri ha ripreso subito il controllo della partita, salendo progressivamente di tono a centrocampo trascinata da un Rabiot straripante, ma anche da Locatelli e Fagioli. Detto del gol annullato a Vlahovic, preceduto da un colpo di testa di Bremer sulla traversa che invece sarebbe stato valido, la Juve è stata ancora pericolosa con il serbo, poi con Kean, fermato da Flekken: sul prosieguo dell’azione Fagioli ha liberato di tacco Gatti e Gulde ha deviato con un braccio il tiro del bianconero. E’ servito l’intervento del var per decretare rigore ed espulsione del difensore (che dopo essere stato ammonito per un fallo su Rabiot avrebbe già meritato il secondo giallo per un intervento su Fagioli).

Di Maria per l’Inter

Chiuso il primo tempo in vantaggio di un gol e di un uomo, la Juve nella ripresa non è riuscita a gestire la partita - unica nota stonata della serata - subendo l’impeto soprattutto fisico del Friburgo, anche se ha rischiato davvero solo al 12’ su una mischia nata da calcio piazzato, con Szczesny decisivo su una conclusione ravvicinata di Gregoritsch. Al 17’ Streich ha giocato le carte Sallai e Grifo (per Holer e Doan) e al 25’ Allegri ha puntato su Chiesa e Iling per sfruttare gli spazi con la loro velocità, facendo rifiatare Vlahovic e Kostic. La Juve però ha continuato a peccare di lucidità nel muovere il pallone e a non sfruttare la superiorità numerica (facendo decisamente arrabbiare Allegri), concedendo ai tedeschi di guadagnarsi angoli e punizioni dalla trequarti. Situazioni comunque sempre sbrogliate da una difesa impeccabile per tutti i 95 minuti, scorsi via fino al gol allo scadere di Chiesa (che aveva colpito la traversa poco prima) senza altri rischi. E senza bisogno di ricorrere a Di Maria, che ha potuto riposarsi in vista del suo debutto a San Siro, domenica contro l’Inter.

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