L’umiltà fa vera Juve e la rimonta è storica

La squadra bianconera è tornata a far godere in un campionato nel quale, tra mille difficoltà, sta andando molto meglio delle altre

Ha creato, sprecato, segnato e si è difesa con quella feroce determinazione che è sempre piaciuta tantissimo al suo popolo: la Juventus è tornata a far godere e lo ha fatto a San Siro, contro l’Inter, timbrando un momento di crescita sempre più convincente e che sta rimettendo a posto la classifica prima dei ricorsi. Anzi, viste le ultime giornate sembra quasi che i famigerati quindici punti di penalizzazione abbiano deciso di restituirli alla Juventus in campo, con una colletta delle squadre che lottano per la Champions: ognuna a turno devolve qualcosa. Battute a parte, siamo sempre lì a fare i conti, il che è un po’ frustrante, ma quest’anno va così: dunque la Juventus senza penalizzazione avrebbe 56 punti, quattro in più della Lazio, sei in più dell’Inter e otto più del Milan, attualmente quarto e in Champions (ma nella classifica con l’asterisco, quella in cui ha solo sette punti di vantaggio sulla Juventus penalizzata). Il che significa che sotto lo strabiliante Napoli (che ieri ha fatto tappa all’Olimpico Grande Torino nel suo tour spettacolare e trionfale), c’è un campionato strano e mediocre, nel quale la Juventus, fra mille difficoltà, sta comunque andando molto meglio delle altre.

Gatti, Rabiot e il Var

Questo rende ancora più misteriosa la qualificazione delle due milanesi ai quarti di finale di Champions League. Il calcio ha strade imperscrutabili. Più intrigante la storia di Federico Gatti: è stato uno dei migliori in campo nel derby d’Italia davanti ai settantamila di San Siro, meno di tre anni fa era fra i Dilettanti e montava infissi. Ricorda il giovane Chiellini, quello un po’ grezzo e sul quale non tutti erano pronti a scommettere. Gioca in un ruolo nel quale molto spesso si dà il meglio di sé fra i 29 e i 33 anni, quando il tempo ha limato le ruvidità tecniche e l’esperienza ha temperato la concentrazione. È una parabola nella quale si può leggere l’oggi e il domani della Juventus, che sta ritrovano l’umiltà con la quale ha costruito tanti successi. Sul presunto tocco di braccio di Adrien Rabiot nell’azione del gol di Kostic è molto difficile pronunciarsi. Chi ha certezze in un senso o nell’altro è accecato dalla fede. Gli altri possono stupirsi che in un derby d’Italia manchino inquadrature. E considerare che, se dopo un conciliabolo così lungo al Var non hanno avuto certezze, si tratta di un caso né chiaro né clamoroso.

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