TORINO - Il conto alla rovescia verso l’udienza preliminare dell’Inchiesta Prisma, a cinque giorni dalla scadenza, ha vissuto nella giornata di ieri una svolta. Definirlo colpo di scena, in fondo, sarebbe eccessivo, alla luce delle premesse. Ma tant’è. Lunedì mattina, davanti al gup Marco Picco, il pm Ciro Santoriello non ci sarà. Il magistrato, all’indomani del deposito degli ultimi atti integrativi, ha infatti comunicato la decisione di astenersi dal sostenere l’accusa nel processo sui conti della Juventus. A portare avanti il procedimento, così, saranno i colleghi del pool che negli anni ha lavorato al caso: il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e il sostituto Mario Bendoni.
Per opportunità
Una questione di opportunità, dunque, ha indotto Santoriello a prendere – in autonomia, almeno secondo le versioni ufficiali – la decisione di fare un passo indietro. Una decisione maturata sulla scia del clamore mediatico suscitato, nell’ultimo mese e mezzo, da alcuni filmati in cui il procuratore pinerolese si rendeva protagonista di affermazioni quantomeno inopportune. Nel corso di un convegno datato 2019, infatti, il pm si era lasciato sfuggire frasi come «Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus» e, soprattutto, «In qualità di pubblico ministero sono anti-juventino, perché contro i ladrocini in campo». Estratti che avevano fatto il giro del web e che hanno indotto Santoriello a chiamarsi fuori dal processo. Nel tentativo di conservare all’accusa la necessaria credibilità, in qualche modo impolverata dallo tsunami di indignazione montato nel momento in cui i video erano diventati di dominio pubblico.