Juventus, per Chiesa e Kostic ecco gli esami verità: i dettagli

Ansia in casa bianconera tra vecchi acciacchi e nuovi fastidi: il serbo ha lasciato la Nazionale per una infiammazione tendinea. L’ex viola in Austria per un controllo con il luminare che l’ha operato

TORINO - Allarme, magari, no. Non è il caso. Ma un po’ di ansia è inevitabile che ci sia. In merito a cosa? In merito alle condizioni di Filip Kostic che ha lasciato il ritiro della Nazionale serba alla vigilia della sfida in agenda contro il Montenegro, valida per il secondo turno del girone G delle qualificazioni a Euro2024: non esattamente una amichevoletta cui rinunciare a cuor leggero, insomma, semmai una partita carica di significati e di importanza. La notizia del forfait causa infortunio è stata data dal commissario tecnico della Serbia in persona, Dragan Stojkovic, che in conferenza stampa ha spiegato: «Kostic ha lasciato la squadra. Ha un’infi ammazione al tendine d’Achille. Non c’è bisogno di correre rischi e la decisione per lui è stata quella di tornare al club».

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Kostic tornerà a Torino e si sottoporrà ai controlli del caso

Il forte esterno offensivo - autentica macchina sforna assist e gol che ha inciso in maniera clamorosa nella pur rocambolesca annata della Juventus - è dunque subito ripartito per Torino e oggi è atteso nel quartier generale della Continassa, dove si sottoporrà ai controlli del caso. Chiaramente è prematuro sbilanciarsi, anche se è ragionevole continuare a collocare il ko di Kostic nell’ambito dello “stop precauzionale”, cautelativo, tipico da “prima che sia troppo tardi”. Una scelta saggia, insomma, a maggior ragione considerando che l’ex Eintracht Francoforte è ora un autentico stakanovista bianconero: ha collezionato addirittura 38 presenze (su 39 partite a disposizione) rivelandosi primatista parimerito con Danilo. Il brasiliano ha più minuti (3312 contro 2789) ma chiaramente ha meno chilometri macinati... Oggi, dunque, Kostic sarà sottoposto ad esami in modo che ci si possa fare un’idea più precisa sulle eventuali (ma non è escluso che basti qualche giorno di riposo) tempistiche di smaltimento del fastidio.

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Federico Chiesa e il controllo in Austria dal professor Fink

Queste ore, peraltro, sono preziose anche per ulteriori approfondimenti circa le condizioni di Federico Chiesa. Chiesa che durante Inter-Juventus ha chiesto il cambio dopo appena 20 minuti dal suo ingresso in campo. Al termine della partita era stato il tecnico Massimiliano Allegri ad affrontare la questione spiegando: «Federico ha una tendinite che si porta dietro. Ha un po’ paura, ma non è nulla di che». Di lì a pochi giorni, ecco la notizia del blitz in Austria per un controllo presso lo studio del professor Fink, luminare che già aveva operato l’ex viola il 21 gennaio del 2022 per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Mettici la repentina uscita dal campo di San Siro, mettici le frasi di Allegri circa le “paure” del giocatore, mettici il lunghissimo stop (rientro in campo 10 mesi dopo il ko, e non 6-8 come previsto), mettici i successivi nuovi rallentamenti... Ci sta che cresca la preoccupazione, anche se in realtà dagli ambienti bianconeri filtrano rassicurazioni sul fatto che la visita dal professor Fink sia un semplice controllo già concordato e slegato da qualsivoglia insorgere di complicanze e nuovi fastidi.

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TORINO - Allarme, magari, no. Non è il caso. Ma un po’ di ansia è inevitabile che ci sia. In merito a cosa? In merito alle condizioni di Filip Kostic che ha lasciato il ritiro della Nazionale serba alla vigilia della sfida in agenda contro il Montenegro, valida per il secondo turno del girone G delle qualificazioni a Euro2024: non esattamente una amichevoletta cui rinunciare a cuor leggero, insomma, semmai una partita carica di significati e di importanza. La notizia del forfait causa infortunio è stata data dal commissario tecnico della Serbia in persona, Dragan Stojkovic, che in conferenza stampa ha spiegato: «Kostic ha lasciato la squadra. Ha un’infi ammazione al tendine d’Achille. Non c’è bisogno di correre rischi e la decisione per lui è stata quella di tornare al club».

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