La Juve di "Mosé": Kean apre il sogno Champions. Del Piero applaude

La squadra di Allegri batte 1-0 il Verona e continua la scalata: terzo successo di seguito. E l'ex capitano infiamma lo Stadium
La Juve di "Mosé": Kean apre il sogno Champions. Del Piero applaude© Getty Images

TORINO - Tre punti d'oro, un po' di sofferenza e tante emozioni. Tutto e di più allo Stadium che accoglie la Juve con un pienone e la trascina verso il successo - terzo di seguito - firmato Moise Kean. Il Verona spaventa sino alla fine, ma i bianconeri, anche con i cambi, reggono stringendo i denti. Prova di carattere, magari non eccelsa, ma la vittoria vuol dire continuare il cammino verso il sogno Champions, a dispetto delle trappole disseminate qui e là, in campo e fuori. Kean e Szczesny sono i due protagonisti assoluti: uno segna, l'altro para tutto. In sintesi la sfida con i veneti si racchiude lì. E il diciassettesimo zero nella casella gol subiti è un vanto di Max il terribile.

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Juve, i tifosi valgono

Nel mezzo, però, tanto pathos. E l'affetto infinito per Alex Del Piero, in tribuna, osannato come non mai. E il sostegno incondizionato del pubblico per tutti. Gatti, ad esempio, è un nuovo beniamino, una sorta di Chiellini di destra, con verve e determinazione, pronto a difendere e offendere. Danilo porta i gradi e la croce. Fagioli mette ordine. Manca Rabiot: si sente. Eppure, ognuno dà il suo contributo, come Locatelli che spazza e distribuisce. La Juve è questa qui: fa arrabbiare Allegri che va negli spogliatoi prima del fischio e fa saltare gli spalti che in un momento difficile come questo apprezzano l'impegno e la dedizione per la maglia. Tre punto vanne bene, eccome. E ora c'è l'Inter in Coppa Italia, per un altro pienone allo Stadium martedì sera.

Il calendario della Juventus

Già, le scelte di Max contro il Verona sono proprio figlie di un calendario intasato, tra campionato, Coppa Italia ed Europa League (aprile con 9 partite). Così, rispunta Arek Milik dato in gran forma dopo due mesi di stop. E Kean ha un'altra occasione per dimostrare di essere "cresciuto". Inizialmente in panchina, i reduci dalle nazionali. Il Verona davanti si affida alla coppia Lasagna-Gaich da tenere particolarmente d'occhio nelle ripartenze.

I protagonisti: capitan Del Piero c'è

Arriva in Cinquecento, griffata con il numero 10 e la gente attorno allo Stadium va in delirio: «Alex, abbiamo bisogno di te», urlano all'ex capitano Del Piero, di ritorno a casa con l'Academy di Los Angeles e la famiglia. La gente bianconera è tutta per lui. E contro l'Inter. Difatti, parte il coro: «Chi non salta un nerazzurro è» e tutto lo Stadium è in movimento. In campo, la Juve va subito all'assalto: serve una vittoria per alimentare il sogno Champions. Bremer ci prova di testa da angolo di Cuadrado, ma l'impatto è impreciso. dall'altra parte, brivido con Depaoli che in girata sfiora il clamoroso gol. Non è una gara facile per i bianconeri, soprattutto dietro Gatti e compagni devono alzare il livello dell'attenzione. Al minuto 22, prima della punizione, lo Stadium con il coro «C'è solo un capitano...» saluta Del Piero che ricambia, alzandosi. Un delirio. Poi Cuadrado tira, ma alto, quasi distratto dalla celebrazione improvvisa. Insomma, match impantanato. Come il giovane Barrenechea che stenta a sciogliersi, là in mezzo. Da uno spunto di Kean, ecco il fallo al limite su Milik: occasione. Combinazione con Danilo, deviazione di schiena provvidenziale prima sul legno e poi in angolo. Sale alto l'urlo dell'Allianz: Juve, Juve, Juve. Ma il gol latita. Ancora Kean che sprinta: è lui l'uomo che può aprire la difesa del Verona.

Juve, la svolta è Miretti

La ripresa parte con Miretti in campo. Allegri cerca di dare la scossa: serve un altro ritmo per passare. Minuto 54: splendida invenzione proprio di Miretti per Locatelli che passa bene a Kean: Moise apre le acque della difesa veronese ed è gooool. La Juve è in vantaggio, per la gioia del popolo bianconero (sugli spalti anche i presidenti dei Club arrivati da ogni parte del mondo). Di Maria subentra a Milik, generoso e poco più; Vlahovic per il bomber subito ammonito. Altro cambio: spazio per Kostic. E succede di tutto, come Di Maria atterrato senza intervento arbitrale, contropiede del Verona e uscita provvidenziale di Tek. La Juve, incredibilmente, rischia abbassandosi troppo. Il Fideo ci prova, nulla da fare. E si continua a tremare. Con Szczesny spettacolare anche al minuto 82 su gran tiro di Terracciano. Poi Gatti e Bremer, in trasferta lassù, confezionano l'uno-due che varrebbe il raddoppio, ma il brasiliano incredibilmente sbaglia davanti alla porta. Destino. Di una serata speciale sì, però col batticuore. Fino alla fine.

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