Poi leggeremo le motivazioni e capiremo bene la parte giuridica che sarà spiegata nel dettaglio dai giudici del Collegio di Garanzia. Ma nel frattempo, con il dispositivo in mano si può anche giocare un po’, “dietrologiare” se perdonate un orrido neologismo. Buffo vedere che il Collegio di Garanzia dello Sport, accogliendo e respingendo i ricorsi presentati, abbia diviso i protagonisti di questa vicenda in cattivi e buoni. Nei primi ci sono finiti i dirigenti, con in testa Andrea Agnelli, a questo punto condannati in via definitiva. Nei secondi c’è finita la Juventus e i membri del Consiglio di Amministrazione.
Agnelli, la Superlega e l'Uefa
La Juventus, dunque, può ancora sperare di limitare i danni (ma qualcuno ci sarà di sicuro), così come i consiglieri, mentre Andrea Agnelli e i dirigenti apicali a lui vicini possono solo procedere su strade extra sportive (e qualcuno ci sta seriamente pensando). Pensare male è un peccato, ma - ci ha insegnato uno che di queste cose aveva una discreta esperienza - è anche un modo più spedito per avvicinarsi alla verità, quindi come si fa a non pensare che i guai della Juventus in sede di giustizia sportiva non siano legati proprio alle antipatie che Andrea Agnelli ha collezionato nel corso dell’ultimo decennio e, in particolare, dal 2021 in poi, dopo la presentazione del progetto Superlega? Come si fa non ipotizzare una certa quale soddisfazione da parte dei vertici dell’Uefa nel vedere il loro peggior nemico condannato in modo così severo dalla giustizia sportiva italiana?