Juve, tutto su Giuntoli: dal casting di De Laurentiis ai collaboratori

Il retroscena del primo colloquio con De Laurentiis, gli anni di Carpi e i colpi principali del ds che potrebbe diventare bianconero nei prossimi mesi

Quando, nell’estate del 2015, Riccardo Bigon decide di lasciare la poltrona di direttore sportivo del Napoli per accasarsi prima al Verona e poi al Bologna, Aurelio De Laurentiis apre un vero e proprio casting per sostituirlo. Parla con non meno di una decina di diesse, quindi decide di puntare su Cristiano Giuntoli. Oltre che per il buon palmares del dirigente fiorentino, che aveva portato il Carpi dalla Serie D alla Serie A contribuendo anche a plusvalenze importanti di giocatori come Mbakogu e Lasagna, a raccomandarglielo è un avvocato che all’epoca curava molti affari sia per il Carpi che il Napoli: Federico Menichini, dello studio legale Grassani.

Giuntoli, De Laurentiis e Chiavelli

Al colloquio tra De Laurentiis e Giuntoli partecipa anche Andrea Chiavelli, “l’uomo misterioso” che dal 2004 è al fianco di Aurelio De Laurentiis nel Napoli, rilevato dal fallimento e ripartito dalla C. Chiavelli si è conquistato la fiducia del patron ricoprendo con ottimi risultati un ruolo apicale in Filmauro, l’azienda di produzione cinematografica fondata dal padre di Aurelio. Tuttora, prima di chiudere un contratto, di qualsiasi tipo, il presidente del Napoli vuole al suo fianco Chiavelli. Aver fatto breccia anche in lui fu fondamentale per Giuntoli, che nell’estate del 2015 diventa quindi il nuovo direttore sportivo del Napoli.

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Giuntoli, Pompilio, Micheli e Mantovani

Per i primi tre anni, l’ex Carpi si muove con la rete di collaboratori che aveva costruito in Emilia: il suo braccio destro è Giuseppe Pompilio. Nel 2018 però De Laurentiis decide di richiamare alla base due personaggi fondamentali per le attuali fortune del Napoli: Maurizio Micheli e Leonardo Mantovani. Già artefici, con Gianluca Nani, del miracolo Brescia dei primi anni Duemila quando portarono alla corte di Corioni e Mazzone calibri come Baggio, Guardiola, Toni, Tare, ma anche giovani diventati poi campioni di alto livello come Hamsik. Giuntoli inizialmente non li conosce, ma accetta di collaborare con due grandi professionisti dal curriculum indiscutibile. Un’imposizione che dà grandi frutti.

Giuntoli, trofei e colpi a Napoli

Nel 2019-20 il primo trofeo alzato nell’era Giuntoli è una Coppa Italia targata Gattuso, ma già con Sarri erano arrivati due secondi e un terzo posto in campionato, secondo posto che viene raggiunto anche con Ancelotti. Quegli scudetti solo sfiorati si rivelano comunque esperienze preziosissime nel percorso di Giuntoli, che con le relazioni di Micheli e Mantovani decide di puntare su giocatori come Di Lorenzo, Lobotka (studiato già da quando era nell’Under 21 della Slovacchia), Osimhen, Kvaratskhelia, Kim. Quelle che sembravano solo delle scommesse si rivelano carte vincenti. A Giuntoli ora non dispiacerebbe portare con sè, nella probabile esperienza juventina, anche gli stessi Micheli e Mantovani (in scadenza di contratto), che hanno ricevuto attestati di stima importanti da altri club, ma che De Laurentiis vuole tenersi stretti. Perché se perdere Giuntoli sarebbe un danno, perdere anche i due fondamentali uomini dello scouting sarebbe una grande beffa.

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Quando, nell’estate del 2015, Riccardo Bigon decide di lasciare la poltrona di direttore sportivo del Napoli per accasarsi prima al Verona e poi al Bologna, Aurelio De Laurentiis apre un vero e proprio casting per sostituirlo. Parla con non meno di una decina di diesse, quindi decide di puntare su Cristiano Giuntoli. Oltre che per il buon palmares del dirigente fiorentino, che aveva portato il Carpi dalla Serie D alla Serie A contribuendo anche a plusvalenze importanti di giocatori come Mbakogu e Lasagna, a raccomandarglielo è un avvocato che all’epoca curava molti affari sia per il Carpi che il Napoli: Federico Menichini, dello studio legale Grassani.

Giuntoli, De Laurentiis e Chiavelli

Al colloquio tra De Laurentiis e Giuntoli partecipa anche Andrea Chiavelli, “l’uomo misterioso” che dal 2004 è al fianco di Aurelio De Laurentiis nel Napoli, rilevato dal fallimento e ripartito dalla C. Chiavelli si è conquistato la fiducia del patron ricoprendo con ottimi risultati un ruolo apicale in Filmauro, l’azienda di produzione cinematografica fondata dal padre di Aurelio. Tuttora, prima di chiudere un contratto, di qualsiasi tipo, il presidente del Napoli vuole al suo fianco Chiavelli. Aver fatto breccia anche in lui fu fondamentale per Giuntoli, che nell’estate del 2015 diventa quindi il nuovo direttore sportivo del Napoli.

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