Juve, Abodi e la Giustizia Sportiva: “Sia più trasparente e credibile”

Dal rapporto con Giovanni Malagò agli Europei 2032: ecco le parole del ministro per lo Sport e per i Giovani

"Il giudizio lo danno gli altri, certamente sono stati mesi di stretta attualità, di emergenza, di predisposizione di riforme che vedranno la luce nei prossimi mesi". Così il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, a margine del proprio intervento in collegamento all'evento de Il Foglio Sportivo 2023. "Non bisogna pensare soltanto al vertice, ma allargare il perimetro di chi riesce a fare sport - continua -. Penso a tutto il supporto che stiamo dando a Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026, ai mondiali di scherma, alla Ryder Cup, a tanti appuntamenti: l'agenda è intensa e c'è anche il tema dei giovani". Sulla possibilità che lo sport entri in Costituzione: "È un piccolo passo, che io considero un primo obiettivo raggiunto, lo faremo a fine luglio se non ci dovessero essere intoppi. Spinge a fare molto di già, il riconoscimento dello sport nella sua valenza completa aiuta a comprendere quanto il legislatore lo riconosca. Il diritto presuppone un salto di qualità che non si fa soltanto inserendo lo sport in Costituzione, ma rendendolo per tutti".

Abodi sul rapporto con Malagò e la giustizia sportiva

Sul rapporto con il numero uno deo Coni Giovanni Malagò sottolinea: "È una persona che fa fatica a non andare d'accordo con le altre persone. Non è soltanto un amico, ma il presidente di un'istituzione pubblica come il Coni. Al di là dei rapporti personali, quello che è importante è che si lavori per il raggiungimento degli obiettivi". Poi un passaggio sulla giustizia sportiva: "La stretta attualità, non solo calcistica, ci pone di fronte al problema. Qui c’è una prima sensibilità, quella del rispetto dell’autonomia. Qualunque riforma non può prevaricare e non può che essere qualcosa che possiamo promuovere noi, ma che deve trovare una corrispondenza in un'autoriforma all’interno del sistema sportivo. La cronaca di questi mesi ci pone di fronte all'esigenza di rendere la giustizia sportiva più trasparente e credibile. La tempestività deve collimare con la regolarità: se penso a un campionato, non solo di calcio, quello che succede si riverbera su tutta la competizione. Va contemperata l'esigenza di tempestività con la regolarità del campionato, tanto più se l'oggetto del giudizio non è il campionato in corso ma quello precedente".

Su Euro 2032: le parole del ministro Abodi

Chiosa finale sulle infrastrutture e gli Europei del 2032: "Io vorrei partire dal basso, dobbiamo fare l'inventario degli strumenti che abbiamo a disposizione. Risorse ce ne sono, dobbiamo fare in modo che possano essere scaricate a terra, sapendo che non sono solo quelle che riguardano lo sport, aiutano anche le città nei processi di riqualificazione. Per quanto riguarda le strutture di alto livello, tra cui gli stadi, abbiamo strumenti che devono raffinarsi ulteriormente. Nello specifico, per gli europei del 2032 abbiamo istituito un comitato inter-istituzionale: non ci si incontra soltanto per parlare, ma è una struttura operativa che deve rendere credibile il dossier presentato. Sono presenti almeno sei ministri, ritengo che un europeo italiano sia nelle nostre esigenze: avremmo tutto il tempo di migliorare le nostre prestazioni. Mi auguro che l'Uefa, riconoscendoci come un grande Paese, ci riconosca l'esigenza di ammodernamento delle strutture di alto livello che è il progetto che portiamo avanti con i 10 stadi che fanno parte del progetto più quello di Palermo".

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