Panchina Juve, spunta anche Conceicao: non solo Tudor se Allegri non resta

Il tecnico bianconero è blindato da un contratto che prevede altre due stagioni a  7,5 milioni l’anno, ma quella economica non può essere l’unica ragione per la conferma

Il regime di incertezza che, a dieci giorni dalla conclusione del campionato, ancora ne attanaglia il futuro sta costringendo la Juventus a scrutare l’orizzonte con più soluzioni in saccoccia. Piano A, piano B e così via, non per forza con una precisa gerarchia tra le opzioni. Il discorso vale per i giocatori, per il direttore sportivo. E, naturalmente, anche per l’allenatore. Massimiliano Allegri è blindato da un contratto che prevede altre due stagioni a Torino a 7,5 milioni l’anno, ma quella economica non può essere l’unica ragione per confermare il tecnico. Sulla cui posizione, appunto, comincia ad aleggiare qualche nube scura, in ragione di una sintonia precaria con una parte dell’ambiente.

Juventus, oltre Allegri: il profilo di Tudor

Alla Continassa, insomma, ci si sta muovendo per allestire delle soluzioni che vadano oltre il piano A, che in questo caso sta inevitabilmente per Allegri: la fiducia nei confronti dell’allenatore livornese, capace di guidare con polso fermo il gruppo anche nelle tempeste di questa annata, non è diminuita, ma all’orizzonte domina ancora la nebbia e dunque occorre tenersi pronti a ogni evenienza. Per questo gli apicali bianconeri stanno monitorando con particolare attenzione le evoluzioni di alcuni profili: tecnici giovani, con idee fresche e stipendi abbordabili. Se non l’antitesi di Allegri, poco ci manca: in caso di cambiamento, la svolta sarà a gomito. Il nome in cima alla lista è quello di Igor Tudor, che ai requisiti precedenti unisce anche un’approfondita conoscenza dell’ambiente bianconero, tra la doppia esperienza a Torino da giocatore e quella più recente da vice di Pirlo, che gli permette per altro di avere un’idea già approfondita riguardo diversi elementi dell’attuale rosa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, non solo Tudor: Motta e Conceicao

L’allenatore spalatino è legato al Marsiglia da un accordo fino al 2024, ma a breve farà un punto con la dirigenza transalpina: «La prossima settimana avremo una chiacchierata: ho il massimo supporto su ogni cosa e credono in quello che sto facendo, ma vedremo l’esito dell’incontro», le parole dell’allenatore proprio nella giornata di ieri. Ma quello di Tudor non è l’unico nome a solleticare la fantasia della dirigenza bianconera in caso di divorzio (magari consensuale, in modo da risparmiare qualcosa a libro paga) con Allegri. Piace il profilo di Thiago Motta, per esempio, autore di una brillante stagione al Bologna, club con cui sta discutendo di futuro sulla base delle garanzie tecnico-economiche che il club sarà in grado di assicurare. E piace anche Sergio Conceiçao, legato al Porto da un accordo fino al 2024 oltre che storicamente ai colori nerazzurri dell’Inter proprio come Motta. Una nota di puro colore, in realtà, che nulla sposta sulle valutazioni portate avanti alla Continassa. Dove sono segnalate in calo, invece, le quotazioni di Dionisi e Palladino, in trattativa in questi giorni per rinnovare rispettivamente con Sassuolo e Monza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il regime di incertezza che, a dieci giorni dalla conclusione del campionato, ancora ne attanaglia il futuro sta costringendo la Juventus a scrutare l’orizzonte con più soluzioni in saccoccia. Piano A, piano B e così via, non per forza con una precisa gerarchia tra le opzioni. Il discorso vale per i giocatori, per il direttore sportivo. E, naturalmente, anche per l’allenatore. Massimiliano Allegri è blindato da un contratto che prevede altre due stagioni a Torino a 7,5 milioni l’anno, ma quella economica non può essere l’unica ragione per confermare il tecnico. Sulla cui posizione, appunto, comincia ad aleggiare qualche nube scura, in ragione di una sintonia precaria con una parte dell’ambiente.

Juventus, oltre Allegri: il profilo di Tudor

Alla Continassa, insomma, ci si sta muovendo per allestire delle soluzioni che vadano oltre il piano A, che in questo caso sta inevitabilmente per Allegri: la fiducia nei confronti dell’allenatore livornese, capace di guidare con polso fermo il gruppo anche nelle tempeste di questa annata, non è diminuita, ma all’orizzonte domina ancora la nebbia e dunque occorre tenersi pronti a ogni evenienza. Per questo gli apicali bianconeri stanno monitorando con particolare attenzione le evoluzioni di alcuni profili: tecnici giovani, con idee fresche e stipendi abbordabili. Se non l’antitesi di Allegri, poco ci manca: in caso di cambiamento, la svolta sarà a gomito. Il nome in cima alla lista è quello di Igor Tudor, che ai requisiti precedenti unisce anche un’approfondita conoscenza dell’ambiente bianconero, tra la doppia esperienza a Torino da giocatore e quella più recente da vice di Pirlo, che gli permette per altro di avere un’idea già approfondita riguardo diversi elementi dell’attuale rosa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Panchina Juve, spunta anche Conceicao: non solo Tudor se Allegri non resta
2
Juve, non solo Tudor: Motta e Conceicao