Juventus, Giuntoli e la confessione su Allegri: cosa ha detto a un amico

La lunga corsa bianconera per il ds, ancora legato al Napoli: parte il conto alla rovescia

TORINO - Non c’è una data, ma ci sono segnali e volontà. Non c’è una data nella quale sia stato programmato l’incontro chiarificatore tra Aurelio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli, tra il presidente del Napoli e il suo direttore sportivo che, come Luciano Spalletti, ha deciso di chiudere (dopo otto anni e uno scudetto) la propria avventura in Campania, ma la questione resta nell’aria, sospesa e al contempo pesante come un macigno per il futuro tecnico della Juventus, certo, ma al contempo dello stesso Napoli. Perché la “presenza” di Cristiano Giuntoli al Napoli da separato in casa non è e non può essere un dettaglio insignificante sia per la sua personalità in assoluto, sia per quel che ha costruito in questi otto anni di lavoro a Napoli in termini di rapporti, influenza, peso politico al punto che l’aspetto economico (ancora un anno di contratto superiore al milione netto) diventa davvero l’ultimo dei problemi.

Priorità De Laurentiis

Sicuri, piuttosto, che sia una scelta oculata quella di tenerlo bloccato, con il rischio concreto che la sua influenza intrinseca si insinui come le nebbie di Stephen King nelle segrete stanze di Castel Volturno. Ma la questione, appunto, resta in sospeso perché De Laurentiis ha una priorità assoluta da risolvere: la scelta di colui che prenderà il posto di Luciano Spalletti sulla panchina dei campioni d’Italia. Il presidente sta effettuando un vero e proprio casting con molti candidati e la verità assoluta è che lo svolge da solo, senza mai neppure per un attimo essersi consultato con Cristiano Giuntoli.

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Dal nuovo ds al nuovo allenatore

Un silenzio fragoroso che può prestarsi a molteplici chiavi di lettura sul futuro professionale del ds, ma che intanto pone lo stesso Adl in una posizione scomoda nel rapporto con i candidati perché è sempre complesso convincere un tecnico, pur a fronte di un progetto sicuramente ambizioso e sognante, senza però il conforto del confronto con un “uomo di calcio”. Che non è stato scelto nonostante le voci su Pietro Accardi (voci, appunto) autore di uno straordinario lavoro alla scrivania dell’Empoli, l’attesa su Ciro Polito che sta lavorando per condurre il Bari in A e le indiscrezioni sulla promozione del capo scouting Maurizio Micheli e del giovane Antonio Sinicropi appena diplomatosi a Coverciano. Ma, appunto, la priorità è l’allenatore e De Laurentiis vede appassire i petali uno a uno: da Thiago Motta a Conceiçao fino a Italiano, con Benitez che resta sullo sfondo in attesa.

La confessione su Allegri

Così come, appunto, lo è Giuntoli che intanto osserva le dinamiche di mercato e fa valutazioni con distacco e serenità. A un amico, per esempio, ha confidato un suo pensiero su Massimiliano AllegriNon può essere diventato scarso tutto di colpo in un anno...») ma si guarda bene dall’intervenire nelle dinamiche interne della Juventus che, pensa un po’ le stranezze del calcio, un settore tecnico operativo ce l’ha già a differenza del Napoli. Tanto è vero che in queste ultime ore si sono rincorse le indiscrezioni circa lo stop alla partenza di Giovanni Manna, il ds che dovrà gestire la transizione a cominciare dalla prima operazione: il riscatto di Milik a 7 milioni, decisioni che trova tutti d’accordo a largo raggio. Poi, più in là, ci sarà da alleggerire, da tagliare rami secchi e servirà maggiore esperienza. Ma la fretta è più mediatica che operativa.

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TORINO - Non c’è una data, ma ci sono segnali e volontà. Non c’è una data nella quale sia stato programmato l’incontro chiarificatore tra Aurelio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli, tra il presidente del Napoli e il suo direttore sportivo che, come Luciano Spalletti, ha deciso di chiudere (dopo otto anni e uno scudetto) la propria avventura in Campania, ma la questione resta nell’aria, sospesa e al contempo pesante come un macigno per il futuro tecnico della Juventus, certo, ma al contempo dello stesso Napoli. Perché la “presenza” di Cristiano Giuntoli al Napoli da separato in casa non è e non può essere un dettaglio insignificante sia per la sua personalità in assoluto, sia per quel che ha costruito in questi otto anni di lavoro a Napoli in termini di rapporti, influenza, peso politico al punto che l’aspetto economico (ancora un anno di contratto superiore al milione netto) diventa davvero l’ultimo dei problemi.

Priorità De Laurentiis

Sicuri, piuttosto, che sia una scelta oculata quella di tenerlo bloccato, con il rischio concreto che la sua influenza intrinseca si insinui come le nebbie di Stephen King nelle segrete stanze di Castel Volturno. Ma la questione, appunto, resta in sospeso perché De Laurentiis ha una priorità assoluta da risolvere: la scelta di colui che prenderà il posto di Luciano Spalletti sulla panchina dei campioni d’Italia. Il presidente sta effettuando un vero e proprio casting con molti candidati e la verità assoluta è che lo svolge da solo, senza mai neppure per un attimo essersi consultato con Cristiano Giuntoli.

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