"Eppur si muove, eppure si muove”. Testardo eponimo come altri pochi, Galileo non si arrese neppure davanti all’inquisizione perché lo sapeva, lui, che era la terra a muoversi e non il sole. Adesso, magari, è un po’ eccessivo sostenere che Aurelio De Laurentiis sia il sole (ma brilla, oh se brilla lo scudetto...), ma è innegabile che i protagonisti del Napoli e dei suoi universi ruotino attorno a lui, questo sì, immobile a giudicare e a decidere. Cristiano Giuntoli è un pianeta di prima grandezza, un Giove più che una Terra, e si sta avvicinando al sole - pian piano, per non bruciarsi - perché tocca a lui muoversi. Ovviamente, ma anche giustamente perché è lui a voler tranciare il contratto di un anno che ancora lo lega al Napoli.
Il rapporto Giuntoli-De Laurentiis
Ora, che il sodalizio professionale (umano chissà) tra i due sia finito è un fatto ampiamente noto e per di più acclarato dalle ultime vicende: il presidente ha condotto tutta la complessa vicenda legata all’allenatore (dall’addio di Spalletti alla ricerca del sostituto) in totale autonomia senza mai coinvolgere seppur minimamente il suo ds ancora in organico. Di più: non è nemmeno stato invitato alla presentazione di Rudi Garcia alla quale ha invece presenziato Maurizio Micheli, capo dell’area scouting e, secondo il progetto del presidente, sempre più coinvolto nella gestione quotidiana e nel compito di tutore del giovane Antonio Sinicropi (compagno della figlia del presidente, Valentina) appena diplomato direttore sportivo.