«Sono felice, avevo fiducia nella giustizia». Sono le parole pronunciate meno di un anno fa, il 7 novembre 2022, dal difensore dell’Atalanta José Palomino e sono quelle che spera di pronunciare in futuro Paul Pogba.
Quelle parole Palomino le pronunciò subito dopo la sentenza del Tribunale nazionale antidoping che lo assolveva dalla posività al Clostebol, uno steroide anabolizzante simile al testosterone, che gli era stata comunicata il 26 luglio dopo un controllo a sorpresa nel ritiro estivo atalantino e che era stata confermata dalle controanalisi il 12 agosto. È, o meglio, era l’ultimo caso di doping esploso in Serie A e se non altro l’esito è di buon auspicio per il Polpo bianconero, anche se i tre mesi e mezzo trascorsi per Palomino tra la comunicazione della positività e la sentenza di assoluzione rinviano il suo ritorno in campo, nella quasi migliore delle ipotesi (la migliore in assoluto sarebbero le controanalisi negative) al 2024. Ammesso che venga assolto come Palomino: una sentenza motivata con il pieno accoglimento da parte della giuria della tesi della contaminazione accidentale.
Pogba shock, positivo al doping e sospeso: il comunicato della Juventus