Pagina 3 | Pogba, la Juve e il contratto: gli scenari in caso di squalifica

Altro che l’incontro in cui a breve il ds bianconero Cristiano Giuntoli avrebbe esplorato con Rafaela Pimenta la possibilità di modificare il contratto di Paul Pogba, riducendo la parte fissa dell’ingaggio attuale - 8 milioni - a vantaggio di quella variabile - 2 milioni -.

Una richiesta che sarebbe stata motivata con le esigenze del nuovo corso bianconero e con gli appena 161 minuti giocati dal Polpo nella sua prima stagione, anche a causa dell’improvvida decisione di non dare ascolto ai medici e non operarsi subito dopo l’infortunio al ginocchio destro del 24 luglio 2022.

Pogba, le controanalisi e lo stipendio

Qualora le controanalisi confermassero la sua positività al testosterone, che pare frutto dell’ancor più improvvida decisione di assumere un integratore consigliatogli da un medico statunitense senza consultare quelli bianconeri, e dovesse dunque essere squalificato, Pogba lo stipendio se lo vedrebbe sospendere del tutto. E rischierebbe anche di veder stracciare il contratto che lo lega alla Juventus fino al 2026. È il peggiore degli scenari possibili, ma è, appunto, possibile.

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L'attesa della Juventus

La Juventus per ora attende le controanalisi. Dovessero essere negative, ma è improbabile, tutto si risolverebbe immediatamente con il reintegro di Pogba. In caso di positività confermata, invece, sarebbe confermata anche la sospensione del francese e a quel punto la società smetterebbe di pagargli lo stipendio.

Tra i casi in cui l’articolo 5 comma 5 dell’accordo collettivo tra Figc, Lega Serie A e Associazione calciatori ammette la sospensione della retribuzione infatti c’è anche quello in cui «il calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di pratiche di doping». Sospensione della retribuzione che durerebbe fino al termine della sospensione dall’attività o della squalifica di Pogba.

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Niente stipendio e addio Juve

Sospensione dall’attività o squalfica perché, una volta accertata la positività, partirebbe l’iter processuale al termine del quale il francese potrebbe anche essere assolto, come accaduto il 7 novembre 2022 all’atalantino Palomino, che era stato fermato il 26 luglio per positività al Clostebol e che riuscì a dimostrare non solo che nell’assunzione non c’era stata intenzionalità, ma neppure negligenza e dopo la sentenza poté tornare in squadra (la Nado, l’agenzia antidoping italiana, ha comunque presentato ricorso al Tas).

In caso di squalifica la Juventus potrebbe anche richiedere la risoluzione del contratto in base all’articolo 11 dello stecco accordo, che dovrebbe poi essere approvata dal Collegio arbitrale. Molto dipenderà dalla durata dell’eventuale squalifica: l’intenzionalità nell’assunzione di testosterone da parte di Pogba, punibile con quattro anni, addirittura uno in più della durata del suo contratto con la Juve (scadenza 2026), è un’ipotesi remota fino all’inverosimile, ma anche una condanna per negligenza potrebbe portare fino a due anni di stop. E la risoluzione in quel caso sarebbe un’ipotesi molto concreta.

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Niente stipendio e addio Juve

Sospensione dall’attività o squalfica perché, una volta accertata la positività, partirebbe l’iter processuale al termine del quale il francese potrebbe anche essere assolto, come accaduto il 7 novembre 2022 all’atalantino Palomino, che era stato fermato il 26 luglio per positività al Clostebol e che riuscì a dimostrare non solo che nell’assunzione non c’era stata intenzionalità, ma neppure negligenza e dopo la sentenza poté tornare in squadra (la Nado, l’agenzia antidoping italiana, ha comunque presentato ricorso al Tas).

In caso di squalifica la Juventus potrebbe anche richiedere la risoluzione del contratto in base all’articolo 11 dello stecco accordo, che dovrebbe poi essere approvata dal Collegio arbitrale. Molto dipenderà dalla durata dell’eventuale squalifica: l’intenzionalità nell’assunzione di testosterone da parte di Pogba, punibile con quattro anni, addirittura uno in più della durata del suo contratto con la Juve (scadenza 2026), è un’ipotesi remota fino all’inverosimile, ma anche una condanna per negligenza potrebbe portare fino a due anni di stop. E la risoluzione in quel caso sarebbe un’ipotesi molto concreta.

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