Pogba, gesto involontario
Posto che il gesto di Pogba non è stato né volontario (non è un dopato) né accidentale (l’integratore lo ha comprato e assunto lui stesso), la linea difensiva del francese si fonderà sull’inconsapevolezza: il Polpo ignorava che l’integratore contenesse sostanze proibite. Anzi, proprio perché pensava che si trattasse soltanto di un rimedio totalmente naturale non ha avvisato della sua assunzione i medici della Juventus. Basterà per convincere i giudici? No, perché la legge non ammette l’ignoranza, ma sicuramente la buona fede potrà limitare i danni.
Juventus, la situazione
Il giocatore rischia infatti fino al massimo di 4 anni se viene accertata l’intenzionalità e fino a un massimo di due a seconda del grado di colpa e di negligenza. E la Juventus? La società è sicuramente rattristata e dispiaciuta per il giocatore, ma in questo momento non può far altro che aspettare l’esito delle controanalisi. Dopodiché valuterà quali azioni intraprendere nei confronti di Pogba. L’articolo 5 dell’accordo collettivo siglato da Lega Serie A e Aic e la Figc prevede la sospensione della retribuzione, nel caso in cui un giocatore sia risultato positivo al doping, ma se Pogba venisse squalificato il club bianconero potrebbe chiedere la risoluzione del contratto.