Dusan Vlahovic è questo. La pubalgia si era presa i suoi muscoli, le pressioni avevano ingarbugliato la sua serenità, il gioco aveva inzuppato il suo istinto e qualche dubbio su chi fosse veramente Vlahovic erano venuti a tutti, Dusan compreso, anzi Dusan per primo (perché il punto debole del ragazzo è sempre stata la fiducia). Dusan Vlahovic, però, è questo: un centravanti micidiale, con potenzialità inespresse tutte da esplorare, anzi da far esplodere, innescandolo con un gioco che gli offra palloni come quelli di ieri pomeriggio.
Vlahovic fa il Vlahovic
E se Dusan Vlahovic fa il Dusan Vlahovic la situazione cambia. Perché mentre l’Inter fracassa il Milan, ribadendo di essere la squadra più attrezzata per vincere lo scudetto, la Juventus acquista sicurezza e si rende conto che può e deve crederci. A patto, naturalmente, di giocare come contro la Lazio. Una Lazio tecnica, ma spaesata, inconcludente nello svilupparsi in orizzontale, ma soprattutto sorpresa di andare a sbattere contro una compattezza così dura. Se la Juventus, come ha detto Dusan, il vero Dusan, gioca con in testa il pensiero di avere un conto in sospeso con il destino, che non dà pace ai bianconeri, e con il sistema, che l’anno scorso li ha centrifugati, allora quella ferocia può colmare il divario con l’Inter e consentire di battere qualsiasi avversario.