Pagina 13 | Pagelle Juve-Lazio: Locatelli architetto, Vlahovic devastante, Chiesa decisivo

La Juventus ha battuto la Lazio per 3-1 alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali e lo ha fatto di rabbia e di voglia, grazie alla doppietta di Dusan Vlahovic e alla terza rete di Chiesa dopo le prime quattro giornate. A nulla è servito il momentaneo 2-1 firmato da Luis Alberto con una pregevole conclusione sulla quale hanno certamente più colpa Bremer e Cambiaso di Szczesny.

Juve-Lazio, le pagelle: Szczesny 6.5

Si becca gli applausi dello Stadium quando rispedisce al mittente una imbucata di Kamada. Nulla può sulla pennellata d’autore di Luis Alberto, per il resto si fa trovare pronto sempre e nel gioco di piede è una garanzia.

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Gatti 6.5

Preferito ad Alex Sandro per la sua fisicità, non soffre troppo le accelerazioni di Zaccagni dalla sua parte. I palloni alti poi sono tutti suoi: prova anche qualche scorribanda offensiva quando si sgancia.

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Bremer 6

Avrebbe meritato un giudizio ancor più lusinghiero, però ha sulla coscienza la rete di Luis Alberto che avrebbe potuto riscrivere la storia della partita: leggerezza e incomprensione con Cambiaso che alla fine non costano caro alla Juventus, ma serve più attenzione. Per il resto, giganteggia, approfittando anche dell’inconsistenza di Immobile.

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Danilo 6.5

I viaggi intercontinentali non lo fermano: per Allegri è insostituibile, che agisca su un lato come sull’altro. Il capitano ingabbia Felipe Anderson e si concede anche qualche uscita elegante palla al piede.

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McKennie 7

Sarri protesta perché convinto che la palla fosse fuori, ma va dato merito al texano di aver reso possibile il gol che sblocca la partita, indirizzandola lungo la via bianconera. Max lo sceglie per avere maggiore copertura su una fascia che di solito è terra di conquista laziale: chiude gli spazi con cura e si propone in fase propulsiva, innescando pure il 2-0.

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Weah (27’ st) 6

Sfrutta gli spazi concessi per affondare il colpo e quasi quasi la butta dentro nel finale.

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Miretti 6

Allegri ci crede perché in fin dei conti è quello che possiede le caratteristiche più da trequartista: si trova spesso tra le linee a supporto delle punte e crea non pochi problemi agli avversari. Però non è sempre preciso nei movimenti e nel dettare l’ultimo passaggio.

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Fagioli (14’ st) 6.5

Congela il ritmo e nel gestire i tempi pare un veterano, non un ragazzo del 2001.

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Locatelli 7.5

La cartolina che spedisce dallo Stadium è la sventagliata di 30 metri con cui libera McKennie nell’azione che porta alla rete di Chiesa: con il compasso, da architetto. Pressa e imposta, poi alla distanza si spegne, ma cosa si può chiedergli di più?

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Rabiot 6.5

Per un attimo pensa al tiro, poi lascia il pallone a Chiesa che stampa il 2-0: anche da questi particolari si giudica un giocatore. Ci mette testa e fisico, arriva stremato al triplice fischio.

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Kostic 6

Non butta mai via un pallone ed è una qualità non da poco, il problema è che i rivali gli hanno ormai preso la targa, dopo la positiva prima stagione.

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Cambiaso (14’ st) 6

Un po’ confusionario, si fa anche ammonire, ma va come un treno.

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Vlahovic 8

E se fosse stato sacrificato sull’altare del bilancio durante il mercato? È la domanda retorica che i tifosi bianconeri non vogliono nemmeno più porsi: Dusan c’è e sta esaltando la Juventus in questo inizio di stagione, con quattro reti in altrettante partite. Tirato a lucido, concentrato e senza pubalgia: così è devastante. Kean (38’ st) ng.

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Chiesa 7.5

I biancocelesti lo fermano spesso con le cattive, ma non si perde d’animo: al primo pallone sul sinistro, al volo, non ha lasciato scampo a Provedel. Sempre più attaccante, come vuole Max. E sempre più decisivo. Milik (38’ st) ng.

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Vlahovic 8

E se fosse stato sacrificato sull’altare del bilancio durante il mercato? È la domanda retorica che i tifosi bianconeri non vogliono nemmeno più porsi: Dusan c’è e sta esaltando la Juventus in questo inizio di stagione, con quattro reti in altrettante partite. Tirato a lucido, concentrato e senza pubalgia: così è devastante. Kean (38’ st) ng.

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