In fin dei conti l’assist per l’1-0 firmato da Dusan Vlahovic passa quasi in secondo piano rispetto alla prestazione di Manuel Locatelli nel suo complesso: se la Juventus è tornata a fare la voce grossa con una big del nostro campionato come la Lazio (per quanto lontana parente di quella arrivata seconda in campionato nella passata stagione) una fetta di merito va riconosciuta all’ex milanista.
Il discorso andrebbe allargato in maniera più generale: qualche cambiamento rispetto al recente passato si è visto a livello tecnico tattico, ma non solo. C’è un’altra luce negli occhi dei bianconeri: meno frenesia, più sicurezza, maggiore consapevolezza nei propri mezzi e nella possibilità di poter risolvere la partita in qualsiasi momento, grazie alla forza di quei due lì davanti e pure alla solidità della difesa. Ma è il cervello juventino che è cambiato, eppure gli interpreti sono sempre gli stessi: Locatelli in mezzo, Rabiot e Miretti o Fagioli come scudieri al suo fianco. E allora che cosa è cambiato?