Juve, quanti obbrobri
Sbagliare è umano, quindi concesso a tutti, indipendentemente dal ruolo e dallo stipendio, ma è meno perdonabile se gli obbrobri tecnici di Szczesny, Rabiot, Vlahovic, Gatti e compagnia si appoggiano su una prestazione collettiva fiacca, deconcentrata e irritante per la pochezza delle idee espresse. Ci si può chiedere, a questo punto, se tanta durezza di analisi non sia eccessiva alla quinta giornata, dopo quattro vittorie e un pareggio. Ma se la Juventus, in questo momento, non utilizza la stessa durezza nell’esame di coscienza che richiede la sconfitta di Sassuolo, precipita nel gorgo di mediocrità che l’ha inghiottita l’anno scorso e quello prima, rischiandi di perdere anche il quarto posto e di buttare un’altra stagione alla velleitaria ricerca di se stessa, spendendo i soldi di un club da scudetto.
Incidente di percorso?
La società, l’allenatore e i giocatori non possono pensare che sia normale che la Juventus prenda quattro gol contro il Sassuolo, anzi ne prenda due e se ne faccia altri due da sola. E non perché non sia concesso perdere (lo è, lo è per tutti, anche per i più forti), ma perché molti, troppi bonus sono stati spesi l’anno scorso e quello prima, perché troppe sconfitte come quella con il Sassuolo sono state metabolizzate come “incidenti di percorso”, sottovalutandone i motivi e le conseguenze. E questo ha prodotto il sinistro risultato di accumularne altre, di quelle sconfitte, senza mai scrollarsi veramente di dosso quella mediocrità agonistica che ha funestato milioni di tifosi bianconeri da due anni a questa parte. L’incoraggiante partenza della stagione può consentire di incassare la sconfitta e superarla in modo quasi indolore, ma solo se il Sassuolo resterà un caso isolato e se la squadra perderà velocemente le pessime abitudini che si sono tristemente riapparse ieri.