TORINO - Chi dice che domenica 24 settembre, sia stato il primo giorno di lavoro di Cristiano Giuntoli da direttore tecnico della Juventus sbaglia. Ma non del tutto. Già. Perché per la prima volta è dovuto scendere in campo, in senso metaforico ovviamente, per affrontare una criticità pesante o se si preferisce, voluminosa.
Davvero ingombrante per modi e dimensioni la sconfitta rimediata in quel di Reggio Emilia, a casa del Sassuolo, in cui si è interrotto in maniera brusca il percorso di crescita e miglioramento che la squadra di Allegri ha intrapreso rispetto alla preoccupante annata scorsa.
Giuntoli il primo ad arrivare alla Continassa
Il fatto che si sia interrotto non significa che non possa ripartire, e il calendario offre a poco più di 48 ore di distanza l’opportunità di rimettersi in marcia con la sfida di domani sera all’Allianz contro il Lecce delle meraviglie, altra provinciale da prendere con le molle. Ma a prescindere dall’avversario dovrà essere un’altra Juventus, soprattutto nella testa visto che a livello di corsa non ha così demeritato. Domenica mattina i custodi della Continassa hanno visto Cristiano Giuntoli varcare i cancelli molto presto. Poco sonno dunque, probabilmente anche per la voglia di affrontare subito la prima “grana” in modo da poterla analizzare e sviscerare al meglio, senza tralasciare nulla al caso. E così dopo aver lavorato soprattutto da uomo-mercato tra luglio e agosto, ecco la seconda metà di settembre che lo costringe a svolgere un ruolo differente: quello di gestore.
