
Non siamo ancora alla contrapposizione netta tra giochisti e risultatisti, ma di questo passo la via porterà proprio lì. A questa narrazione che di fatto è una liofilizzazione tarocca, in grado di offrire un racconto utile solo a raccontare un calcio ogm. Quindi lontano dall’autenticità.
Anche perché ormai di squadre solo risultatiste o giochiste in Serie A non se ne vedono. Ma dopo sei partite si è riacceso prontamente il tourbillon di parole, pensieri, post social e quant’altro sulla Juventus e la sua bellezza o bruttezza. Intesa come gioco, ovviamente. Anche perché di mezzo c’è Allegri, uno che tira a prescindere, per cui dire la propria e magari spararla un po’ più grossa del dovuto paga comunque in termini di popolarità.

Quanto è bella o brutta questa Juventus?
Dunque quanto è bella o brutta questa Juventus? Essendo il bello un concetto soggettivo e relativo non può esistere una risposta trasversale. Se si prende una persona “normale” - uomo o donna fa lo stesso - dal pubblico di una sfilata fashion e la si mette su una passerella dove passeggiano modelli, ecco che diventa “bruttina”. E per quello che si è visto sinora in campionato la Vecchia Signora può tenere il confronto - di fatto - con tutte le concorrenti allo scudetto o alla zona Champions. Nessuna delle top ha offerto calcio champagne e anche il Napoli, al netto di tutto, è indietro rispetto all’anno scorso anche sotto il profilo dello spettacolo.
