Già aggregato con la prima squadra nella tournée estiva negli Stati Uniti, dove è sceso in campo contro il Milan, la prima presenza di Nonge con Allegri risale al dicembre scorso, nell’amichevole che la Juventus ha disputato e vinto a Londra contro l’Arsenal. Un assaggio di prima squadra (ha sostituito Soulé dopo un’ora), poi si è rituffato in Primavera dove, a fine stagione, ha collezionato 40 presenze e tre gol, e in estate ha rinnovato firmando fino al 2026. Nato in Belgio, Nonge è di origini per metà costaricane (da parte di mamma) e per metà congolesi: lo voleva la Nazionale del Costarica, ma il centrocampista bianconero ha scelto quella belga. Rapprentante del multiculturalismo della Next Gen, Nonge è un poliglotta: parla olandese, francese, fiammingo inglese e italiano.
Nonge, animo ribelle
Amante della playstation, vive soltanto di calcio e davanti all’opportunità che gli è stata concessa dovrà dimostrare di saperla sfruttare. Nessuno mette in dubbio le sue grandi qualità, ma deve migliorare a livello comportamentale: qualche ritardo di troppo in allenamento lo ha infatti escluso dalla lista dei convocati, tra Primavera e Next Gen. Niente di grave, ma esempi di un animo un po’ ribelle e difficile da domare. Tutto ciò non ha inciso sulla fiducia della dirigenza bianconero e dello stesso Allegri che hanno deciso di puntare su di lui: i prossimi mesi saranno fondamentali per la sua crescita e per dimostrare di essere all’altezza della Juventus.