TORINO - Il messaggio di San Siro è arrivato forte e chiaro a chi di dovere: la Juventus c’è, anche per lo scudetto. Questo non significa che lo vincerà, men che meno che dominerà il campionato. Ma esserci è già un gran bel segnale per i tifosi: magari non entusiasmerà, ma è concreta. E nel suo cinismo sa essere pratica, per quanto perfettibile, la Juve di Allegri. Ci sono tanti aspetti sui quali lavorare, come ampiamente spiegato dallo stesso allenatore livornese: al di là degli striptease nell’area tecnica e delle sfuriate a bordo campo, la squadra deve crescere nella gestione dei minuti finali, deve dimostrare maggiore maturità, ma è il normale scotto che paga chi schiera diversi giovani con poca esperienza ai massimi livelli. Partendo dal presupposto che ci siano svariati aspetti in cui è necessario un salto di qualità prima di poter cullare ambizioni di tricolore, la Juventus può sedersi al tavolo di chi si giocherà lo scudetto: scopriamo perché.
Allegri, la scaramanzia e le favorite per lo Scudetto
Allegri ha sempre indicato tre squadre in qualità di favorite per il titolo, dall’inizio: Inter, Milan e Napoli, in ordine sparso. Ci sarà anche una componente di scaramanzia, ma non è solo questo a guidare le parole del tecnico livornese: l’Inter è profonda e si è rinforzata, il Milan ha cambiato volto alzando l’asticella, il Napoli è campione in carica e come tale non può non partire in prima fila. Però tra i motivi per cui la Juventus può credere nello scudetto è che le rivali hanno comunque dei difetti da mettere a posto: poca continuità di risultati e piccole imperfezioni che alla lunga possono pesare. Come peserà l’assenza bianconera dalle coppe europee: alla distanza, nella gestione delle risorse fisiche e soprattutto mentali, sarà un fattore. Determinante? Presto per dirlo, a fine ottobre: la Champions logora soprattutto chi non ce l’ha, espandendo un concetto espresso in altri termini dagli juventini, però è fuor di dubbio che passare da 60 partite all’anno a una quarantina rappresenti una concreta differenza in termini di energie.