"Persino Jordi Cruyff, quando era ancora un dirigente blaugrana, si era mosso in prima persona per arrivare a Huijsen. Noi però abbiamo preferito la Juventus al Barcellona e al Bayern per due motivi. Il primo riguarda la chiarezza del club bianconero: impressionante, hanno agito con un'accuratezza chirurgica, individuando il tipo di carriera che avrebbe potuto fare il giocatore. Avevano in mente tutto per Dean, passo dopo passo. E poi, il ragazzo voleva confrontarsi con il campionato italiano, ideale per far crescere un difensore tecnicamente e tatticamente: la Serie A è un master per i difensori". Sono illuminanti le dichiarazioni rilasciate stamane a Tuttosport da Alex Santisteban, l'agente di Huijsen, classe 2005, che ha debuttato a San Siro contro il Milan con la sicurezza di un veterano. Come primo intervento Dean ha anticipato Leao, decisamente non male quale biglietto da visita.
Il successo della Next Gen
L'esordio del giovanissimo olandese ha riacceso i riflettori sulla Next Gen, la seconda squadra juventina, una volta di più investimento di grande successo. Attualmente, sono sette i giocatori che hanno fatto il grande salto con Allegri e figurano nell'organico titolare, compreso Fagioli il quale ha cominciato a scontare la squalifica di sette mesi inflittagli per la vicenda scommesse. Gli altri si chiamano Huijsen, Miretti, Iling Junior, Nicolussi Caviglia, Yildiz e Nonge. Huijsen, il cui cartellino all'epoca costò 200 mila euro versati al Malaga club con il quale era in scadenza di contratto, ha alle spalle 40 partite e 10 gol fra Under 19 e Next Gen: un percorso di formazione costantemente sviluppato sotto gli occhi di Allegri, con il quale, ha sottolineato Santisteban, "il rapporto è ottimo, molto professionale. Il mister lo guida su tutto. Cerca di spronarlo a crescere, a migliorare giorno dopo giorno".