Dal Muro dei Sogni a un altro sogno realizzato, con vista sui prossimi, ancora più grandi. Sogno, però, nelle ultime due settimane Fabio Miretti lo è soprattutto diventato lui stesso: è diventato il sogno di migliaia di bambini, come Pavel Nedved era il suo tanti anni fa. Bambini che ora sognano diventare Miretti, andando a giocare nella Juve come lui, scalando tutte le categorie come lui, fino a conquistarsi un posto in prima squadra e realizzare il primo gol.
Juve e il progetto giovani
È anche il sogno della Juventus stessa, quello di schierare altri bambini diventati Miretti. O meglio, è il progetto, perché una società la realizzazione dei sogni la deve pianificare. Lo stesso Wall of Dreams - Muro dei Sogni, appunto - dove il 26 ottobre Miretti ha appeso la sua maglia davanti a moltissimi ragazzi del settore giovanile, fa parte del progetto: è un corridoio che a Vinovo collega l’area del settore giovanile con quella riservata alla Next Gen, dove sono appese le maglie dei giocatori cresciuti nel vivaio che abbiano disputato almeno 50 partite in prima squadra. Compresa quella di Marchisio, che come Miretti segnò alla Fiorentina il suo primo gol ed è stato tra i primi a complimentarsi con lui sui social. Un posto dove bambini e ragazzi possano toccare il sogno con mano e trasformarlo, anche loro, in progetto. Un progetto sempre più centrale per la Juventus, perché sviluppare giocatori in casa consente di ridurre enormemente i costi, permettendo di concentrare le risorse economiche su un numero limitato di campioni da acquistare: l’unico modo per confrontarsi sul mercato e sul campo con i club di Premier e con quelli con i fondi arabi alle spalle.