Sfida scudetto quella che, questa sera allo Stadium, opporrà Juventus e Inter. Dal punto di vista tattico parliamo di due squadre che ormai si conoscono, avendo da anni la stessa fisionomia, pur con rose cambiate nelle varie sessioni di mercato. Per quanto riguarda i nerazzurri, la formazione di Simone Inzaghi privilegia il possesso (54.7% la media a partita) come strumento per ordinarsi in campo e attirare la pressione rivale. Una volta superata la prima linea difensiva avversaria, gli uomini di Inzaghi cercano poi di andare il più velocemente possibile in verticale. In questo senso, i nerazzurri possono contare su due riferimenti avanzati come Lautaro Martinez e Thuram.
Juve-Inter, il confronto
I due non hanno solo realizzato complessivamente 16 reti (55.17% dei gol totali segnati dai nerazzurri in campionato) ma hanno sviluppato anche una chimica che consente loro di combinare in velocità e di associarsi con i compagni di squadra con giocate che aprono poi il campo agli inserimenti dei quinti e delle mezzali (Barella e Mkhitaryan). Questa capacità dell’Inter nella gestione del ritmo partita è confermata dal fatto che i nerazzurri risultano la prima formazione della massima serie per attacchi diretti (azioni offensive che iniziano nella propria metà campo, con almeno il 50% del movimento verso la porta avversaria e che terminano con un tiro o almeno un tocco di palla nell’area rivale) con 32, ma anche una delle prime per quanto riguarda il tempo medio per azione offensiva (11.10 sec.) e per media di passaggi a sequenza di possesso (4.19).