Poi è arrivata la Juventus.
"Matteo Tognozzi fece un lavoro eccezionale: è grazie a lui se oggi Yildiz è alla Juventus. Lo conosceva perfettamente. Quando ha avuto le informazioni non ha perso tempo, nonostante la Juve in quei giorni stesse chiudendo la cessione di De Ligt al Bayern Monaco. Fu un momento di tensione, ma la Juventus ha vinto col progetto".
Che tipo di progetto?
"Abbiamo iniziato a parlare con la Juventus appena ho conosciuto Yildiz praticamente. In passato siamo stati vicini a chiudere per Ferrán Torres, per cui in quel momento pensavamo che fosse arrivato il momento giusto per collaborare. In cambio, chiedevamo che potesse giocare subito in Next Gen".
Invece la strada di Yildiz è stata più lunga, visto che ha iniziato in Under 19. Perché?
"La Juventus preferì farlo ambientare: il club ha insistito molto, perché era la prima volta che Kenan lasciava casa. Doveva essere solo una tappa iniziale. Poi sono passati i mesi e tutti quanti noi, giocatore compreso, ritenevamo che si stesse esprimendo in un palcoscenico non sufficientemente competitivo. Così ci sono stati dei momenti di tensione, legati anche all’incertezza della partenza per il ritiro con la prima squadra. In quella fase abbiamo esercitato una forte pressione sul club, ma passata la confusione interna dovuta al cambio di società tutto si è risolto. Noi conoscevamo chiaramente il livello di Yildiz".
Juve, Yildiz è già storia: la top 20 dei marcatori stranieri più giovani
