TORINO - Federico Chiesa “vede” l’Udinese: è la buona notizia che ha accolto il gruppo bianconero alla ripresa degli allenamenti ieri pomeriggio. A far da contraltare, però c’è quella che riguarda Dusan Vlahovic che invece ha lavorato ancora a parte. Il serbo è alle prese con un sovraccarico muscolare alla coscia destra e lo staff medico bianconero non vuole correre il rischio di aggravare la situazione e di allungare i tempi di recupero. Tanto più che per il posticipo di lunedì tornerà a disposizione Arek Milik dopo aver scontato la squalifica rimediata per la sciagurata entrata nella gara contro l’Empoli. È assai probabile, quindi, che tocchi al polacco fungere da riferimento centrale in attacco al posto di Valhovic che verrà tenuto a riposo. Al suo fianco, poi, uno tra Chiesa e Yildiz con l’azzurro che ha tutta l’intenzione di riconquistare la titolarità sia per ragioni di “censo” sia per evitare di perdere altro tempo e altra visibilità in prospettiva Nazionale.
Il rientro in gruppo di Chiesa ha rappresentato anche un concreto segnale di ripartenza dopo il giorno libero concesso da Massimiliano Allegri. Niente discorsi da parte del tecnico, ché quelli li aveva tenuti il lunedì successivo alla sconfitta di San Siro, quando la squadra si è trovata per effettuare il lavoro di “scarico“. Pochi concetti per ribadire che non aveva nulla da rimproverare per l’impegno e l’applicazione nella gara contro l’Inter, ma soprattutto ha insistito sulla necessità di non allentare la tensione perché il campionato è ancora lungo e alla fine non ci dovrà essere spazio per il rammarico. L’imperativo, insomma è quello di ripartire subito dalla gara con l’Udinese per avviare un altro ciclo di vittorie che consenta di mantene il passo dei nerazzurri.