Vlahovic, c'è ancora da fare ma...
Poi, certo, tra le intenzioni e il percorso ci sono di mezzo molte difficoltà e parecchi step di crescita perché, non dimentichiamolo, Dusan ha “solo” 24 anni e diventare trascinatore nella Juve è assai diverso che in quasi tutte le altre squadre a causa delle pressioni a cui sei sottoposto. Così, archiviate (quasi del tutto) le magagne fisiche, per lui parlano i 15 gol in campionato ma anche i miglioramenti nelle fasi di gioco: rispetto al primo anno e mezzo in bianconero, quando ancora era molto istintivo, l’attaccante serbo ora ha un maggiore dimestichezza con i movimenti verso i compagni e con la lettura degli spazi per dettare i passaggi.
Certo, molto è ancora da fare perché gli capita ancora di non gestire bene un possesso a causa di una eccessiva frenesia nel voler forzare le giocate per cercare il passaggio decisivo quando, invece, sarebbe opportuno temporeggiare e riprendere il “giro palla”. Il gol contro la Lazio ha in ogni caso confermato la sua abilità di realizzatore che ha celebrato con un post su Instagram ricevendo pure gli applausi di un ex compagno, e campione del mondo, come Di Maria. E la sua condizione ha fatto bene anche al “gemello” Chiesa che ha potuto trovare lo spazio decisivo accentrandosi al momento giusto: l’esultanza tra i due ha confermato come l’amicizia e il feeling continuino a rimanere solidi. Così come il apporto con Allegri a cui Dusan ha fatto i complimenti per come «ha preparato la partita».