Allegri-Juve, addio a fine stagione?
Non ha gettato la spugna, Max, come potrebbe pensare qualcuno. E come potrebbe lasciare intendere la sensazione che, in estate, le strade di allenatore e Juventus possano dividersi, dopo otto stagioni vissute intensamente, per quanto con doverosi distinguo: i primi cinque anni di trionfi e titoli, gli altri tre di sofferenze e ostacoli da saltare, contro tutto e tutti. Allegri, se davvero saranno gli ultimi mesi al comando, vuole centrare gli obiettivi possibili: quello necessario, ovvero la qualificazione alla Champions League, e quello fattibile, la conquista della Coppa Italia che renderebbe meno amaro il percorso, con un altro trofeo in bacheca.
Era arrabbiato, il tecnico livornese, per diversi motivi: la gestione del finale di partita, le difficoltà nel chiudere il conto con un avversario che concedeva spazi, l’impatto che non è riuscito a dare qualche giocatore entrato dalla panchina (come Alcaraz, ad esempio), un paio di episodi rischiosi, a suo modo di vedere (come quando Yildiz invece di andare alla bandierina per amministrare il tempo, decide di accentrarsi per cercare il tiro).