Tutto ruota attorno a Joshua Zirkzee, come accade spesso nelle stagioni di calciomercato in cui un calciatore è reduce da una stagione sopra le righe. L’olandese, per di più, al rendimento abbina caratteristiche tecniche che travalicano i canoni tradizionali dell’attaccante legato al gol e alle statistiche: inventa i tocchi, disarticola il tempo, è poco incasellabile nel ruolo. Insomma: emoziona a prescindere dall’esito finale proprio perché riporta alla fase ludica sublimata dal gesto tecnico.
Zirkzee, la Juve e non solo...
Il gioco, appunto. E se a tutto questo riesci ad abbinare la fase agonistica, gli assist e qualche gol pesante, allora hai fatto bingo e trasli da giocatore di calcio a diamante di mercato. L’ultima stagione bolognese lo ha consacrato perché gli ha permesso di giocare con l’adeguata continuità, libero da pressioni (compresa la concorrenza ingombrante di Arnautovic) e con l’adeguato contesto (più di manovra che tattico) disegnato da Thiago Motta. Così, adesso, l’olandese volante è il “tulipano nero”, il pezzo più pregiato del mercato. Il Bologna ascolta e fa di conto. Su Zirkzee si muovono la Juventus e il Milan, l’Arsenal e riflette il Bayern Monaco, originario detentore del cartellino, che su di lui vanta una clausola di riacquisto nei confronti del club emiliano di “appena” 40 milioni.