Pogba, il doping e la sentenza
I problemi per il centrocampista della Juventus sono iniziati il 20 agosto, quando al termine di Udinese-Juventus venne sottoposto al classico test antidoping dal quale risultò la sua positività al DHEA, sostanza proibita. La Procura antidoping, dopo aver concluso l'iter processuale, aveva richiesto quattro anni di squalifica per Pogba. Richiesta accolta pienamente. La linea difesa del francese, che aveva definito accidentale l’assunzione della sostanza, non è stata accolta dall'accusa: un passaggio fondamentale per i legali di Pogba ma che non ha portato ai risultati sperati. Dopo aver rifiutato il patteggiamento, che avrebbe portato a dimezzare la richiesta di squalifica, la Procura ha confermato la squalifica di 4 anni, il massimo della pena.
Pogba, la squalifica
Il centrocampista della Juve potrà dunque tornare in campo solamente all'età di 35 anni, ma il futuro sembra davvero essere troppo complicato considerando anche il lungo periodo di inattività causato dai tanti infortuni che dal non gli hanno permesso di contribuire alla causa bianconera nella sua seconda avventura a Torino. La Juventus, in ogni caso, potrebbe anche richiedere la risoluzione del contratto. Il francese dopo la sentenza aveva dichiarato: "Sono stato informato oggi della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che il verdetto sia errato. Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi è stato portato via. Quando sarò libero dalle restrizioni legali l'intera storia diventerà chiara, ma non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping".