La stagione in bianco e nero di Allegri e l'evaporazione Juve: conto alla rovescia

Dalla luce bianca al nero di un tunnel che ha visto in fondo la finale di Coppa Italia contro la squadra made in Italy più in forma del momento, ovvero l’Atalanta di Gasperini

E così, alla fine, fuochi d’artificio per Massimiliano Allegri, che centra il secondo obiettivo su due: dopo la qualificazione Champions League ecco la Coppa Italia, la sua quinta in carriera, record assoluto per un allenatore. Non poteva dunque sperare in un finale migliore, visto che alla vigilia il pronostico era tutto a favore della Dea, la squadra migliore per gioco espresso in campionato, spesso superiore anche all’Inter. Invece la Juve di Mister Max aveva fatto disperare i tifosi con un girone di ritorno da retrocessione.

Allegri e la Juve in bianco e nero

Ma all’Olimpico si è vista una squadra fantastica per approccio mentale, vincendo tutte le seconde palle a dimostrazione che nel calcio la testa fa almeno quanto i muscoli. Poco prima del triplice fischio anche il cartellino rosso per proteste, quando ormai era in camicia, stavolta anche con la cravatta. Quindi l’esplosione di gioia da condividere sul campo insieme alla squadra, con i giocatori che l’hanno cercato e sparato in cielo dopo averlo inondato di champagne. Ma non con Giuntoli: un video diventato subito virale l’ha immortalato mentre, durante i festeggiamenti, allontanava proprio il direttore tecnico bianconero. La gioia che ha provato, in ogni caso, deve essere esplosa davvero come un tappo di champagne. Anzi, impariamo a dirlo: di spumante, visto che siamo bravi anche noi in Italia a fare vino.

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Il girone di ritorno e la Juve evaporata

Non poteva che essere in questa modalità l’ultima annata di Allegri... Già, la stagione di Mister Max è stata in bianconero nel vero senso della parola. Prima la luce con un girone d’andata e l’ouverture del ritorno all’insegna del corto muso vincente, così vincente da restare incollata all’Inter animando e ossigenando il sogno dello scudetto da contendere sino alla fine. Poi, a fine gennaio ecco lo striminzito e inaspettato pareggio interno con l’Empoli (il rosso a Milik dopo un quarto d’ora non basta per spiegare il risultato povero), prologo della sconfitta sette giorni dopo al Meazza con l’Inter per l’evaporazione non solo della chimera tricolore ma proprio della squadra nel senso più esteso del concetto: tattico, tecnico e motivazionale. Non a caso, ecco le ultime 15 partite che hanno prodotto la miseria di 15 punti con una qualificazione alla prossima Champions League arrivata con due turni di anticipo soltanto grazie all’allargamento del quinto posto in virtù dell’upgrade firmato dal calcio italiano nel ranking Uefa. Dunque dalla luce bianca al nero di un tunnel che ha visto in fondo la finale di Coppa Italia contro la squadra made in Italy più in forma del momento, ovvero l’Atalanta di Gasperini.

Allegri-Juve, in attesa dell'annuncio

Adesso per il rapporto tra Allegri e la Juventus è scattato il countdown vero e proprio per l’annuncio atteso, ovvero la fine anticipata del contratto che in teoria lega l’allenatore e il club torinese per ancora una stagione, la prossima. Ma la sensazione, anzi qualcosa di molto più concreto di una sensazione, fa pensare, dire e scrivere che di fatto siamo ai titoli di coda. In teoria solo 180 minuti, lunedì sera a Bologna contro quel Thiago Motta che dovrebbe andare proprio a Torino a sostituire Mister Max e poi l’ultima in casa all’Allianz con il Monza per il finale di una stagione in chiaroscuro. Ma i fuochi d’artificio sono stati già esplosi...

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E così, alla fine, fuochi d’artificio per Massimiliano Allegri, che centra il secondo obiettivo su due: dopo la qualificazione Champions League ecco la Coppa Italia, la sua quinta in carriera, record assoluto per un allenatore. Non poteva dunque sperare in un finale migliore, visto che alla vigilia il pronostico era tutto a favore della Dea, la squadra migliore per gioco espresso in campionato, spesso superiore anche all’Inter. Invece la Juve di Mister Max aveva fatto disperare i tifosi con un girone di ritorno da retrocessione.

Allegri e la Juve in bianco e nero

Ma all’Olimpico si è vista una squadra fantastica per approccio mentale, vincendo tutte le seconde palle a dimostrazione che nel calcio la testa fa almeno quanto i muscoli. Poco prima del triplice fischio anche il cartellino rosso per proteste, quando ormai era in camicia, stavolta anche con la cravatta. Quindi l’esplosione di gioia da condividere sul campo insieme alla squadra, con i giocatori che l’hanno cercato e sparato in cielo dopo averlo inondato di champagne. Ma non con Giuntoli: un video diventato subito virale l’ha immortalato mentre, durante i festeggiamenti, allontanava proprio il direttore tecnico bianconero. La gioia che ha provato, in ogni caso, deve essere esplosa davvero come un tappo di champagne. Anzi, impariamo a dirlo: di spumante, visto che siamo bravi anche noi in Italia a fare vino.

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