Allegri, l'aspetto "comportamentale" e il danno d'immagine
È fin troppo ovvio legare la decisione al comportamento - che definire sopra le righe è un blando eufemismo - tenuto da Allegri dopo la finale di Roma, ma è altrettanto evidente come questa vicenda sia stata colta al balzo dai dirigenti bianconeri che avevano comunque già deciso la fine del rapporto. L’aspetto “comportamentale” consente di scavalcare il passaggio che, in considerazione della cifre in ballo (una ventina di milioni tra tecnico e staff), avrebbe dovuto comunque avallare la decisione e, vista l’attenzione spasmodica e i fari continuamente accesi sui conti, qualcuno avrebbe potuto eccepire sulla motivazione tecnica considerato che, critiche sul gioco a parte, Allegri ha comunque centrato gli obiettivi che gli aveva richiesto la società, non ultimo il lancio di molti giovani prodotti nel vivaio. In prospettiva, poi, la motivazione offre un appiglio non trascurabile alla società in sede di transazione dell’anno di contratto che appunto ancora la lega ad Allegri: potrà quantificare una cifra legata al danno di immagine e chiederne conto al tecnico in sede di trattativa.
Non a caso l’ad bianconero gli ha consegnato la contestazione disciplinare: Allegri dovrà fornire in 5 giorni, attraverso i suoi legali, una deduzione difensiva,sulla base della quale la società deciderà il da farsi. Qualche milioncino, sì, potranno risparmiarlo. L’esonero ha riguardato anche lo staff, sebbene Padoin e Magnanelli (“acquisto estivo” di Allegri) resteranno fino al termine della stagione per coadiuvare il traghettatore Montero. Poi sarà il turno di Thiago Motta che, guarda caso, lo stesso Allegri “battezzò” così il 24 aprile 2022 dopo averlo sfidato contro lo Spezia: «È un tecnico di prospettiva: potrà allenare le prime tre».