La stagione della Juventus
E la seconda parte della stagione?
«Abbastanza incredulo. Non mi sarei mai aspettato il crollo. Capisco la deriva dopo lo schiaffo preso dall’Inter e la consapevolezza che erano più forti loro, quindi la sconfitta con l’Udinese ci sta. Ma da lì in poi devi tornare in carreggiata, invece si è capito che quella squadra lottava solo per il sogno scudetto. Svanito quello... E ho capito cosa può essere successo ad Allegri».
Cosa?
«Mi sono messo nei suoi panni e ho provato a immaginarmi nel mezzo del quadriennio olimpico, cambio di presidente federale che non è del tutto convinto di me e inizio ad avere dei dubbi sul fatto di andare alle Olimpiadi... Beh, un po’ di incertezza ti colpisce e ti toglie lucidità, in quel momento avrebbe avuto bisogno dei giocatori e ha commesso qualche errorino. Umanamente comprensibile, perché poi si accavallano le cose. A me è capitato negli ultimi anni della Grecia e il primo dell’Italia, per tre anni non ho ottenuto risultati e mi chiedevo: ma non è che non sono così bravo? Ma io avevo tempi lunghi per analizzare e analizzarmi: Allegri ogni settimana doveva giocare, non aveva molto tempo per fermarsi».