La risposta sugli arbitri
Le piace Yildiz?
«Mi piace. Tanto. Deve potenziarsi fisicamente di più, per avere maggiore esplosività e rapidità d’esecuzione tecnica. A Bologna ho visto un paio di scambi molto belli: deve giocare con giocatori tecnici sviluppando un fraseggio corto. Su di lui bisogna puntare».
Secondo lei la Juventus è stata sfortunata con gli arbitri?
«L’arbitro è un uomo e può sbagliare in modo indiscriminato però tutte le decisioni dubbie per noi erano contro... Tuttavia, dalla notte dei tempi, ci sono società che riescono a, diciamo, difendere meglio le squadre. È così anche nella pallanuoto. Poi ai giocatori io insegno a convivere con le possibili ingiustizie, perché noi non siamo mai stati troppo forti politicamente, ma io dico loro: dovete avere la forza mentale di andare oltre certe difficoltà. E a volte quando hai 200 pulsazioni e sei stato messo sott’acqua è più difficile mantenere la calma di fronte a una chiamata sbagliata (ride). Ma se giochi meglio la spunti sempre e comunque».
A proposito, cosa pensa dell’idea delle espulsioni a tempo nel calcio, come nella pallanuoto?
«Cito Allegri: il calcio è semplice, attenzione a complicarlo. Chi spiega agli spettatori la differenza fra un cartellino giallo e uno blu? Cioè, si aumenta il potere discrezionale dell’arbitro e, quindi, si diminuisce la comprensione di quello che avviene in campo. Insomma, ci penserei molto bene».