L’abbraccio che può convincere Rabiot
Un abbraccio ti allunga la vita. E pure il contratto. È ciò che hanno pensato tutti, quando le telecamere hanno inquadrato Thiago Motta, nel corridoio del Dall’Ara durante l’intervallo della partita, che si è avviato verso i giocatori della Juventus pronti a entrare in campo e, dopo aver salutato Bremer, ha stretto il braccio ad Adrien Rabiot e lo ha fissato con uno sguardo intenso che sottintendeva significativi “non detti”. Una questione di rapporti sedimentati, come vedremo, ma pure di stringente futuro professionale che potrà coinvolgere entrambi.
La loro liaison è nata a Parigi, quanto Thiago era avviato alla conclusione della carriera e Adrien cominciava un percorso da “fenomeno annunciato” che si sarebbe poi protratto fino al 2019 (giusto un anno dopo l’addio di Motta) con un braccio di ferro tutt’altro che banale sul rinnovo di contratto che non arrivò permettendo così alla Juventus di approfittare di quella scadenza contrattuale. Ebbene, raccontano che in quegli anni parigini il legame tra i due sia stato molto profondo, con Motta che aveva considerato Rabiot un po' come il proprio erede, o comunque un predestinato per qualità tecniche e fisiche. Anche dopo l’addio di “Cavallo pazzo” al club parigino, dove invece l’ex interista ha cominciato il percorso di allenatore nelle giovanili, Motta ha sempre seguito la performance dell’ex compagno e ora è assai intrigato dall’idea di poterlo allenare.
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