Allegri, dopo la Juve spunta l’ipotesi Serie A: quale club potrebbe allenare

Divorzio tra Max e il club bianconero: c’è l’intesa sui soldi. Con il risparmio si pagherà parte dell’ingaggio di Thiago Motta. E sul futuro dell’ex tecnico della Vecchia Signora, oltre al nostro campionato, restano le voci sull’Arabia: tutte le novità

TORINO - Pace fatta e accordo trovato tra la Juventus e Massimiliano Allegri. Non si arriverà allo scontro in tribunale: il club bianconero e il tecnico che ha guidato la squadra negli ultimi tre anni «comunicano di aver di comune intesa concordato la risoluzione del contratto di prestazione sportiva al termine dell’attuale stagione sportiva», si legge nella nota della società. Una risoluzione consensuale che appiana i contrasti e le tensioni degli ultimi giorni dopo che la Juventus aveva deciso, esonerato Allegri per motivi disciplinari il 17 maggio, due giorni dopo la finale di Coppa Italia, e non aver trovato un accordo consensuale, di notificargli sabato il licenziamento per giusta causa scatenando l’immediata reazione dell’allenatore livornese, legato ai colori bianconeri ancora per un’altra stagione, fino al 2025, che aveva a sua volta deciso di impugnare il provvedimento accompagnandolo con una richiesta alla società di danni d’immagine.

Prerogative pessime per la rottura di un matrimonio durato otto anni (con una pausa di due stagioni), che aveva portato in dote 5 scudetti, 5 Coppe Italia, 2 Supercoppa italiana e due finali di Champions League, e che adesso rischiava di concludersi per vie legali con lo strascico di una lunga causa di lavoro.

Allegri, l'intesa con la Juve

Ma sono bastati due giorni, e serrate trattative tra gli avvocati, per trovare un’intesa che in precedenza non era stata raggiunta. Con una risoluzione consensuale la società risparmia almeno un paio di milioni (utili per pagare parte dell’ingaggio di Thiago Motta) rispetto ai 7 netti che avrebbe dovuto versare all’allenatore esonerato, da parte sua Allegri viene liquidato a una cifra inferiore rispetto al suo stipendio, ma è libero di accasarsi sulla panchina di un altro club. E proprio l’accelerazione fa pensare che qualcosa si stia muovendo: al di là delle sirene arabe, si fa strada l’ipotesi Lazio, nel caso in cui non dovesse continuare con Tudor in panchina. La goccia che ha fatto traboccare il vaso nei rapporti tra Juventus e Allegri è stato il post finale della Coppa Italia contro l’Atalanta.

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Allegri, la Juve e l'esonero

Nonostante la vittoria, il club non ha digerito la sfuriata del tecnico sul campo, con gli arbitri nei minuti finali e con i dirigenti nei festeggiamenti: «A seguito di taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta». Contestualmente all’esonero, l’ad Scanavino aveva inviato all’allenatore una lettera che conteneva in cinque punti le contestazioni per danno di immagine. Un messaggio politico: la Juventus viene prima di tutto e nessuno, dirigente, giocatore, dipendente, ma anche un altro club, può pensare di prevalere sull’interesse generale per questioni o interessi propri. Dall’accordo ai saluti. «La società, nel ringraziare Allegri per i risultati sportivi conseguiti alla guida della squadra, desidera augurargli il meglio per il suo futuro professionale». Il modo migliore per chiudere una lunga e proficua collaborazione.

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TORINO - Pace fatta e accordo trovato tra la Juventus e Massimiliano Allegri. Non si arriverà allo scontro in tribunale: il club bianconero e il tecnico che ha guidato la squadra negli ultimi tre anni «comunicano di aver di comune intesa concordato la risoluzione del contratto di prestazione sportiva al termine dell’attuale stagione sportiva», si legge nella nota della società. Una risoluzione consensuale che appiana i contrasti e le tensioni degli ultimi giorni dopo che la Juventus aveva deciso, esonerato Allegri per motivi disciplinari il 17 maggio, due giorni dopo la finale di Coppa Italia, e non aver trovato un accordo consensuale, di notificargli sabato il licenziamento per giusta causa scatenando l’immediata reazione dell’allenatore livornese, legato ai colori bianconeri ancora per un’altra stagione, fino al 2025, che aveva a sua volta deciso di impugnare il provvedimento accompagnandolo con una richiesta alla società di danni d’immagine.

Prerogative pessime per la rottura di un matrimonio durato otto anni (con una pausa di due stagioni), che aveva portato in dote 5 scudetti, 5 Coppe Italia, 2 Supercoppa italiana e due finali di Champions League, e che adesso rischiava di concludersi per vie legali con lo strascico di una lunga causa di lavoro.

Allegri, l'intesa con la Juve

Ma sono bastati due giorni, e serrate trattative tra gli avvocati, per trovare un’intesa che in precedenza non era stata raggiunta. Con una risoluzione consensuale la società risparmia almeno un paio di milioni (utili per pagare parte dell’ingaggio di Thiago Motta) rispetto ai 7 netti che avrebbe dovuto versare all’allenatore esonerato, da parte sua Allegri viene liquidato a una cifra inferiore rispetto al suo stipendio, ma è libero di accasarsi sulla panchina di un altro club. E proprio l’accelerazione fa pensare che qualcosa si stia muovendo: al di là delle sirene arabe, si fa strada l’ipotesi Lazio, nel caso in cui non dovesse continuare con Tudor in panchina. La goccia che ha fatto traboccare il vaso nei rapporti tra Juventus e Allegri è stato il post finale della Coppa Italia contro l’Atalanta.

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