Possesso palla, costruzione bassa, scambi di posizione, riaggressione immediata a palla persa e alternanza tra pressing alto e difesa posizionale. Sono gli elementi cardine del gioco di Thiago Motta che diventeranno tali anche nella Juventus, a prescindere dal sistema di gioco (che dovrebbe essere 4-2-3-1 o 4-3-3) e dal modo specifico in cui verranno trasferiti sul campo, inevitabilmente legato alle caratteristiche dei giocatori: Vlahovic, per esempio, dovrà continuare a crescere - cosa che ha già fatto, soprattutto nell’ultima stagione - nel fraseggio spalle alla porta, ma è chiaro che Motta non gli chiederà le stesse identiche cose che chiedeva a un “falso nove” come Zirkzee. Come, dunque, le idee del tecnico italobrasiliano si concretizzeranno sui campi dove la Juve giocherà?
Le mosse di Giuntoli e il gioco della Juve
Per dare una risposta completa - seppur solo teorica perché quella pratica potrà fornirla soltanto il campo - bisognerà aspettare di conoscere la rosa, proprio per il discorso fatto prima, ma le mosse di Cristiano Giuntoli sul mercato danno già indicazioni chiare. Gli arrivi ormai prossimi di Di Gregorio in porta e Douglas Luiz a centrocampo confermano la volontà di puntare su possesso palla e costruzione bassa. Il brasiliano alza nel centrocampo bianconero il tasso di tecnica, visione e rapidità indispensabili per puntare sul possesso. Un contributo ulteriore in questo senso lo daranno di sicuro il rientrante Fagioli e, nei piani bianconeri, Koopmeiners.