Douglas Luiz, jolly Barrenechea: la Juve però ne aveva proposto un altro…

Accordo vicino con l’Aston Villa: McKennie si impunta, Giuntoli rivede la formula per il brasiliano

TORINO - Questo matrimonio s’ha da fare, in un modo o nell’altro. E la formula magica per trasformare Douglas Luiz in un giocatore della Juventus, alla fine, dovrebbe essere stata individuata. O, meglio: è stata individuata, nel corso dei fitti colloqui tra Juventus e Aston Villa che hanno contraddistinto (anche) la giornata di ieri. Ma l’accordo tra i due club, per certi versi, era l’ultimo dei problemi: gli omologhi Giuntoli e Monchi a dama per la maxi operazione sull’asse Torino-Birmingham c’erano già andati. Peccato che McKennie abbia fatto saltare il banco, rimpiazzato nello scambio da Barrenechea. Dunque, la formula: Douglas Luiz dovrebbe presto diventare un giocatore di Thiago Motta in cambio del cartellino di Iling-Junior, come già concordato, di quello di Barrenechea, appunto, e di un sostanzioso conguaglio economico.

Douglas Luiz: i dettagli dell'operazione

Non già i 18 milioni pattuiti in precedenza, quando nella trade sarebbe dovuto rientrare l’americano al posto dell’argentino, bensì qualcosa di più: circa 25 milioni, aggiornando il valore delle pedine mosse, anche se la maturazione di eventuali bonus potrebbe incidere in favore dei bianconeri alla lunga. La svolta è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, in seguito al tentativo a vuoto in mattinata di convincere McKennie a tornare in Premier League, dopo la negativa esperienza dello scorso anno con il Leeds. Il texano si trova bene a Torino, non vede nel campionato inglese il suo habitat ideale e, soprattutto, aveva compreso di essere il tassello decisivo per completare un’operazione fortemente voluta dalle parti.

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Retroscena Juve: chi ha provato a inserire nell'affare

Così ha sparato alto, sia nelle pretese economiche con i Villains sia nella richiesta di una buonuscita dai bianconeri. Niente da fare, nonostante il pressing nei suoi confronti e nonostante il suo profilo sia comunque segnalato tra quelli sacrificabili alla Continassa in vista del taglio del nastro sul nuovo progetto tecnico. Le parti, che la struttura dell’accordo l’avevano individuata con successo già la scorsa settimana, sono allora tornate al lavoro. Troppo importante per l’Aston Villa concludere lo scambio, al fine di rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario entro fine mese.

Troppo importante anche per la Juventus, con Giuntoli determinato ad assecondare la richiesta di Thiago Motta per rinforzare la mediana, ovvero il reparto meno performante nell’ultimo lustro. I bianconeri hanno provato a inserire nell’operazione Kean, trovando una fredda risposta dai Villains, che hanno iniziato invece a sfogliare la margherita dei giovani cresciuti a Vinovo. Soulé era già stato trattato senza successo, Huijsen ha una valutazione ritenuta troppo alta. Così, alla fine, l’ha spuntata Barrenechea, che pure Thiago Motta avrebbe voluto testare in ritiro. L’argentino, con ogni probabilità, non ci sarà. Douglas Luiz, invece, sì.

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TORINO - Questo matrimonio s’ha da fare, in un modo o nell’altro. E la formula magica per trasformare Douglas Luiz in un giocatore della Juventus, alla fine, dovrebbe essere stata individuata. O, meglio: è stata individuata, nel corso dei fitti colloqui tra Juventus e Aston Villa che hanno contraddistinto (anche) la giornata di ieri. Ma l’accordo tra i due club, per certi versi, era l’ultimo dei problemi: gli omologhi Giuntoli e Monchi a dama per la maxi operazione sull’asse Torino-Birmingham c’erano già andati. Peccato che McKennie abbia fatto saltare il banco, rimpiazzato nello scambio da Barrenechea. Dunque, la formula: Douglas Luiz dovrebbe presto diventare un giocatore di Thiago Motta in cambio del cartellino di Iling-Junior, come già concordato, di quello di Barrenechea, appunto, e di un sostanzioso conguaglio economico.

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Non già i 18 milioni pattuiti in precedenza, quando nella trade sarebbe dovuto rientrare l’americano al posto dell’argentino, bensì qualcosa di più: circa 25 milioni, aggiornando il valore delle pedine mosse, anche se la maturazione di eventuali bonus potrebbe incidere in favore dei bianconeri alla lunga. La svolta è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, in seguito al tentativo a vuoto in mattinata di convincere McKennie a tornare in Premier League, dopo la negativa esperienza dello scorso anno con il Leeds. Il texano si trova bene a Torino, non vede nel campionato inglese il suo habitat ideale e, soprattutto, aveva compreso di essere il tassello decisivo per completare un’operazione fortemente voluta dalle parti.

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