“Thiago Motta, la Juve pesa. Gli allenatori non vanno mai lasciati da soli”

L’opinione dell’ex campione del mondo Dossena: “Arriva in uno spogliatoio importante e va supportato fino in fondo dal club”

FIRENZE - "Thiago Motta ha dimostrato grandissime qualità a Bologna ma ora l’aspetta la Juventus e questa maglia, si sa, pesa". L’avvertimento al neo allenatore bianconero arriva da Beppe Dossena, campione del mondo nell’82 con la mitica Italia di Bearzot, a Firenze fra i personaggi sportivi insigniti del Premio internazionale Fair Play Menarini insieme a Drogba, Eto’o, Ciro Ferrara, Costacurta, Cannavaro, Prandelli, Cesare Fiorio, Francesca Lollobrigida, Gian Paolo Montali, Roberto Rigali, Clemente Russo, Ambra Sabatini che hanno animato Fiesole per la cerimonia ufficiale. "Quando sei in uno spogliatoio importante come quello della Juve sai che devi misurati ogni giorno, hai tante verifiche da fare, tante cose da controllare. Sul piano tecnico ormai tutti gli allenatori sono bravi però non vanno lasciati soli" il messaggio rivolto alle società.

Dossena sui nuovi allenatori della Serie A

Anche perché nel tempo "questo mestiere è diventato sempre più difficile. Lo dico per i giocatori e ora più che mai per chi li guida, non basta più ciò che hai fatto due mesi fa, ogni giorno devi dimostrare, verificare il tuo lavoro e quello degli altri. Ora il mestiere dell’allenatore è difficilissimo, per questo non vanno lasciati soli. Oggi devono confrontarsi, modificarsi di continuo, avere rapporti, è un lavoro mostruoso e se la società non li protegge possono essere bravi fin che vuole ma faranno fatica". Cosa che coinvolge specialmente chi inizia una nuova esperienza, vedi Vanoli al Toro ("Come lo vedo da ex granata? Ripeto, la società non lo lasci solo") o Palladino a Firenze. L’Inter ripartendo con Inzaghi è un passo avanti: "Per me resta la squadra da battere - dice Dossena - anche se il Napoli con Conte ha fatto un salto di qualità a livello di determinazione".

Dossena su Spalletti, Gravina e Buffon

Quel che è mancato all’Italia di Spalletti all’Europeo: "E’ un momento particolare per il nostro movimento, ci vogliono idee, lungimiranza, decisioni importanti. Lancio una provocazione: vari club italiani sono arrivati ai vertici con gli stranieri. Quindi dove sta la verità? Se un’azienda ha bisogno di gente qualificata la cerca, in questo caso portando qui giocatori di spessore. Spalletti? Ha un gran pedigree, ha fatto errori sul piano tecnico e mi ha sorpreso, ha delle attenuanti, infortuni, scarsa qualità, però non riesco a capire. Deve ancora calarsi nel ruolo del ct? Basta con questi discorsi. Giusto andare avanti con lui, Gravina e Buffon? Non abbiamo tempo per cambiare però qualcosa va fatto, abbiamo sentito tante chiacchiere negli ultimi anni, se si vuol cambiare si fa, la gente si è stufata di sentire sempre certe cose".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...