"Soulé in forma pazzesca per la Juve, Motta lo vedrà al raduno da subito"

L'argentino è pronto per ritagliarsi spazio in bianconero, nonostante le sirene di mercato: “Si allena per fare le cose come Messi"

"Preparàndonos para lo que viene" , ha scritto su Instagram Matias Soulé una decina di giorni fa, postando le foto dei suoi allenamenti individuali a Mar del Plata. “Lo que viene”, “quello che arriva”, consapevole di un futuro ancora indeterminato, in bilico tra la stima di Thiago Motta e l’esigenza della Juventus di fare cassa. Ma, qualsiasi cosa si riveli “lo que viene”, Soulé è determinato ad affrontarlo al top. E visto che, salvo sorprese, “lo que viene” intanto sarà il ritiro della Juve da mercoledì, il ventunenne argentino è deciso ad affrontarlo al meglio per provare a tenersela, la Juve. Di certo alla Continassa si presenterà al massimo mentalmente e fisicamente. Lo garantisce Guido Viggiano, fisioterapista, osteopata e personal trainer di Soulé che lo ha seguito nei suoi allenamenti a Mar del Plata, sui campi del Newbery Athletic.

E che lo ha visto crescere, vero?

"Matias è venuto per la prima volta a Mar del Plata quando aveva 16 anni prima di andare alla Juve. Lavorammo assieme quasi sei mesi. Da si allena con me ogni estate, ma anche durante la stagione vengo periodicamente in Europa per impostare il lavoro personalizzato che fa in più oltre agli allenamenti nel club e per seguirlo. Nell’ultima stagione per esempio sono venuto a Frosinone per tre volte".

Come è cambiato Soulé da quando vi siete conosciuti?

"Ha avuto una trasformazione molto positiva, è sempre migliorato tantissimo. Soprattutto durante l’ultimo anno a Frosinone è cresciuto moltissimo: sia dal punto di vista calcistico che della personalità e della maturità".

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Soulé e il paragone con Messi

Qual è la sua attitudine al lavoro? "Matias lavora sempre con grande impegno, sia in estate che in inverno, quando magari fa l’allenamento con la squadra al mattino e poi la seduta con me nel pomeriggio. Tiene sempre la sua 'macchina' pronta per essere al top, perché vuole essere un giocatore di élite. E dunque cerca di essere sempre al massimo a livello di preparazione".

Nelle scorse settimante che tipo di allenamenti avete fatto?

"Durante quest’ultimo periodo abbiamo lavorato tenendo conto che si avvicina il periodo di preparazione con la squadra, il 10 Matias si presenterà al raduno della Juve. Abbiamo impostato gli allenamenti per far sì che arrivi in ritiro già nella miglior condizione possibile".

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Più in generale, che genere di lavoro fa con lei Soulé?

"Quello che cerco sempre con lui è lavorare sia in palestra che sul campo, puntando a migliorare aspetti specifici nei quali secondo me può crescere. Aspetti che valutiamo sempre insieme: quando vengo in Italia rivediamo sempre le partite assieme e analizziamo le sue prestazioni. Detto questo, al di là di una parte di lavoro in palestra, cerchiamo di lavorare il più possibile con la palla, che è l’elemento fondamentale del suo lavoro. Dunque si allena per migliorare il controllo, la reazione, la reattività".

In un video su Instagram, in cui si vede prima un tiro a giro da destra di Matias in allenamento e poi un gol simile in partita, parla di "automatizzazione del gesto". Ci spiega il concetto?

"Certo. Faccio l’esempio di Messi, che oggi è esagerato, ma se Matias continua a lavorare come sta lavorando non ci andrà troppo lontano. Per anni ha preso palla sulla destra, poi si accentrava e dopo questo movimento ha segnato moltissimi gol simili. Questo è un automatismo tra corpo e cervello che fa sì che il movimento si concluda da solo. Matias ha alcuni gesti caratteristici, alcuni movimenti ricorrenti: se si allenano corpo e cervello ad automatizzarli... nessuno è perfetto, ma si va ad avvicinarsi il più possibile alla perfezione. Se Matias prende palla a destra, si accentra e nel minor numero di secondi apre il piede e la mette sul secondo palo, se lo allena a lungo, la decisione richiederà meno tempo e l’esecuzione sarà migliore. Lavoriamo per raggiungere questa automatizzazione in alcune situazioni e giocate che per Matias sono frequenti".

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Soulé al raduno Juve

Dal punto di vista fisico e atletico che tipo di lavoro fate?"Il lavoro atletico dipende moltissimo dal momento. Non pianifico mai troppo, perché per me è fondamentale sapere come sta il giocatore. Se è stanco, se ha dormito male - ho giocatori che sono padri e magari il bambino non li ha fatti dormire la notte -, oppure è in vacanza ed è stato a cena con gli amici, devo adattare il lavoro. In generale comunque quello che cerchiamo sotto l’aspetto fisico è di diventare più veloce, più resistente, più reattivo. Però sempre in base a come si sente: durante la stagione agonistica, ad esempio, deve rendere al meglio negli allenamenti della squadra, non posso certo stancarlo troppo".

Nello specifico, da quando lo conosce in cosa è migliorato Soulé e in cosa deve farlo ancora?

"È cresciuto moltissimo sotto tutti gli aspetti. Fisico, tecnico, tattico. In Italia ha imparato a essere molto più ordinato. Ora è un giocatore molto completo, con un primo controllo eccezionale. Però è chiaro che c’è sempre da migliorare in tutto e Matias è molto autocritico, con una grande memoria delle scelte fatte in partita e capacità di analizzarle. Ma dei punti dove deve crescere preferisco non parlare e lavorarci con lui. Se proprio devo, un aspetto da migliorare sono i duelli aerei".

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Come ha detto, mercoledì si presenterà al raduno della Juve. Con che spirito?

"Ha grande voglia, è concentrato. Ed è tranquillo, aspetta di vedere quello che succederà e quale sarà la migliore soluzione. L’anno a Frosinone gli ha dato ritmo, minuti e convinzione. È determinato a continuare a crescere".

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"Preparàndonos para lo que viene" , ha scritto su Instagram Matias Soulé una decina di giorni fa, postando le foto dei suoi allenamenti individuali a Mar del Plata. “Lo que viene”, “quello che arriva”, consapevole di un futuro ancora indeterminato, in bilico tra la stima di Thiago Motta e l’esigenza della Juventus di fare cassa. Ma, qualsiasi cosa si riveli “lo que viene”, Soulé è determinato ad affrontarlo al top. E visto che, salvo sorprese, “lo que viene” intanto sarà il ritiro della Juve da mercoledì, il ventunenne argentino è deciso ad affrontarlo al meglio per provare a tenersela, la Juve. Di certo alla Continassa si presenterà al massimo mentalmente e fisicamente. Lo garantisce Guido Viggiano, fisioterapista, osteopata e personal trainer di Soulé che lo ha seguito nei suoi allenamenti a Mar del Plata, sui campi del Newbery Athletic.

E che lo ha visto crescere, vero?

"Matias è venuto per la prima volta a Mar del Plata quando aveva 16 anni prima di andare alla Juve. Lavorammo assieme quasi sei mesi. Da si allena con me ogni estate, ma anche durante la stagione vengo periodicamente in Europa per impostare il lavoro personalizzato che fa in più oltre agli allenamenti nel club e per seguirlo. Nell’ultima stagione per esempio sono venuto a Frosinone per tre volte".

Come è cambiato Soulé da quando vi siete conosciuti?

"Ha avuto una trasformazione molto positiva, è sempre migliorato tantissimo. Soprattutto durante l’ultimo anno a Frosinone è cresciuto moltissimo: sia dal punto di vista calcistico che della personalità e della maturità".

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