Favre su Todibo, Sancho e Adeyemi
E Todibo?
«Difensore centrale anche lui molto dotato dal punto di vista fisico. Mi ha colpito la sua velocità. Ma deve essere più concentrato. E il gioco aereo non è neppure la sua specialità... Era una grande promessa al Tolosa, lo ha preso il Barça ma ha giocato pochissimo, poi lo ha girato allo Schalke 04 e anche lì ha giocato poco quindi al Benfica dove addirittura non ha mai giocato mentre a Nizza è finalmente tornato a esprimersi su livelli più che buoni. Manca qualcosa affinché si possa dire che sia un calciatore completo. Tuttavia anche lui può fare ancora un salto di qualità pur avendo già 24 anni, oltre uno più di Thuram».
Passiamo a Sancho...
«Qui parliamo di un “top player”. Senza ombra di dubbio. Ricordo quando alla fine degli allenamenti a Dortmund mi chiedeva di voler lavorare ancora per migliorarsi. In tutto: nel tiro, nei cross, nel colpo di testa, negli stop volanti, nei passaggi di prima. Permesso che ovviamente gli ho sempre accordato. Un piacere per me e lo staff, tra cui il mio vice e poi successore in giallonero Edin Terzic, seguire Jadon in quei 20’ minimo nei quali restava in campo mentre i compagni erano già andati sotto la doccia... ».
Però l’inglese dopo il Borussia e il trasferimento milionario al Manchester United ha avuto un notevole calo...
«Ho saputo che purtroppo ci sono stati dei problemi, grossi problemi, fra lui e l’allenatore Ten Hag. Quando un asso come Sancho, con la sua volontà ferrea, comincia ad arrivare in ritardo agli allenamenti, vuol dire che sotto c’è qualcosa che proprio non funziona... ».
Lei non ha allenato Karim-Alyssa Adeyemi al Borussia, ma lo conosce bene. Anche lui è sul taccuino del dt juventino Giuntoli...
«Già, è arrivato a Dortmund due anni fa quando io stavo andando a Nizza. Nell’ultima finale di Champions League ha fatto vedere di che pasta è fatto. A un certo punto nel primo tempo ha bruciato sullo scatto il più forte laterale destro in attività, quel Carvajal che figura fra i candidati al Pallone d’Oro».