Prisma: la decisione del Gup
Sono piani differenti, in ogni caso, e ora bisognerà aspettare la valutazione del Gup, il giudice per l’udienza preliminare, che dovrà decidere se convalidare questa richiesta, in tutto o in parte (e allora si andrà a processo) oppure procedere all’archiviazione. Il procedimento, coordinato dall’aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto Lorenzo Del Giudice, era appunto arrivato all’attenzione dei magistrati di Piazzale Clodio dopo la decisione della Cassazione che aveva dichiarato l’incompetenza territoriale della Procura di Torino. Il ricorso era stato presentato dalla stessa società bianconera che riteneva incompetente la Procura di Torino in quanto la sede della Borsa è a Milano ed essendo il club quotato in Borsa, il reato (ammesso che venga provato) sarebbe stato commesso nel capoluogo lombardo.
Il sette settembre dell’anno scorso, così, la Corte di Cassazione ha dato ragione alla Juventus ma con una sorpresa: il trasferimento a Roma. La richiesta dei legali bianconeri era stata motivata facendo notare ai magistrati della Suprema Corte che sebbene l’ipotesi di reato contestata agli indagati si fosse verificata a Torino, la Borsa si trova a Milano e i relativi server a Roma. I giudici, accogliendo la richiesta delle difese, stabilirono così che la competenza territoriale fosse trasferita nella Capitale. I magistrati romani hanno esaminato le carte, prodotto altri approfondimenti su questa indagine complessa e particolare e sono arrivati alla richiesta di rinvio a giudizio. Se il Gup accoglierà le richieste dei colleghi inquirenti, il processo sull’Inchiesta Prisma potrà cominciare.