Nuova Juve, Vlahovic un pilastro
Del « nuovo ciclo » citato dal tecnico giovedì durante la propria presentazione, Vlahovic dovrà essere uno dei pilastri, se non la stella. Lo impongono il suo potenziale e l’investimento fatto dalla Juventus su di lui, che nelle prossime due stagioni gli frutterà un ingaggio in doppia cifra, 10 e poi 12 milioni netti. Cresciuto costantemente dal suo arrivo nel gennaio 2022, soprattutto nella gestione del pallone e nella varietà dei colpi (ha segnato più gol di destro nell’ultimo campionato, 5, che nei quattro precedenti, 3), Vlahovic nell’ultima stagione quel ruolo è riuscito a incarnarlo a tratti, alternando fasi da trascinatore a periodi opachi, grandi giocate a errori grossolani. Trovare continuità nell’eccellenza, sarà il suo obiettivo, il salto di qualità che potrà farlo salire davvero al livello degli attaccanti migliori d’Europa. Per riuscirci potrà contare su quel gioco più offensivo il cui supporto secondo molti gli è mancato, ma dovrà pure aggiungerci del suo perché nello scorso campionato la squadra lo aveva messo in condizione di tirare dall’interno dell’area 2,5 volte a partita, meno solo di Osimhen (3,2) e Lautaro (2,7).