Mulè: "Qualcuno deve fare il lavoro sporco"
"Se non ci sarà l’accordo, c’è un disegno di legge con carattere d’urgenza (quindi non un decreto) che a quel punto il Ministro dello Sport definirà entro qualche settimana per colmare quello che altri evidentemente non vogliono fare. Si andrà nella direzione di una riforma vera e strutturale del calcio, che, sottolineo, non è fatta sulle persone, perché a me di Gravina, con tutto il rispetto, interessa poco. Mi interessa che il calcio italiano, i giovani, i vivai vengano valorizzati e messi in condizione di poter un domani dare un apporto. Con chi devi agire, se non con le società che governano il professionismo calcistico? Non è legato alle elezioni, perché se guardiamo le elezioni abbiamo il respiro corto. Il progetto riformatorio del calcio è un disegno di legge con carattere d’urgenza che recepirà quelle indicazioni contenute nell’emendamento e le elaborerà alla ricerca di una mediazione".
"Se la mediazione non ci sarà, si andrà avanti secondo il cammino parlamentare e quindi si discuterà in Parlamento e si arriverà ad una riforma. Il Governo è pronto ad intervenire sulla FIGC nel caso. Se questo calcio e questa Federazione non sono in grado di autorigenerarsi e autoriformarsi, qualcuno lo sporco lavoro lo deve fare. Adesso si ha il tempo di ragionare, senza che ci siano bracci di ferro o imposizioni da una parte o dall’altra. Ma se la partenza è che nulla si può toccare, allora qualcun altro dovrà governare il cambiamento. E questo qualcuno è il Parlamento. I tempi sono stretti, ma non perché traballa la poltrona di Gravina. Partiamo dal basso: dalla valorizzazione dei vivai, dei giovani e poi arriviamo ai consiglieri e facciamo una riforma. Ma se non c’è questa consapevolezza da parte di chi dovrebbe essere motore di questo cambiamento, allora dovrà farlo qualcun altro", ha concluso Mulè.