HERZOGENAURACH - Il tam tam è già cominciato: è partito dalla Germania per poi propagarsi, con la forza della tecnologia moderna, in un secondo in ogni punto del globo raggiunto da tifosi bianconeri Per chi non ha ancora avuto la fortuna di vederne gli allenamenti dal vivo, è bastato un breve video diffuso dai canali ufficiali della Juventus per caricare ancora più di aspettative e speranze il popolo bianconero per l’impatto che potrà avere sulla stagione Khephren Thuram. Basta un minutino di video per oscurare il ricordo ancora fresco di Adrien Rabiot: da un francese all’altro il salto è breve e nemmeno troppo traumatico. Anche perché in casa bianconera c’è la convinzione che, nel tempo, il figlio d’arte possa superare di slancio il Duca figlio di Madame Veronique, ancora in cerca di una nuova avventura.
Thuram, potenziale enorme
Negli occhi dei tifosi c’è solo una parte di quanto il Faraone - per il nome e se vogliamo anche un po’ per la pettinatura - potrà far vedere nel suo percorso a Torino. Ma Thiago Motta è prudente: il ragazzo è giovane e deve lavorare tanto per ottimizzare un potenziale ritenuto enorme anche da Cristiano Giuntoli, l’uomo che l’ha fortemente voluto per rinforzare il centrocampo bianconero. E c’è da scommettersi che dietro gli occhiali da sole, lo sguardo del dt juventino brilli quando guarda a bordo campo le giocate del francese ex Nizza: falcata impressionante, fisicità esplosiva, buon controllo di palla e grande reattività nell’andare a recuperarla, sradicandola dai piedi di un compagno. I riscontri nei test a livello di atletismo e le lunghe leve fanno di Thuram una potenziale arma letale anche in fase offensiva, come del resto aveva anticipato Lucien Favre, che lo ha allenato, in un’intervista esclusiva a Tuttosport di qualche giorno fa.
Le conferme arrivano dal campo, ma anche dal positivo impatto pure al di fuori dal lavoro quotidiano: Thuram si è già calato bene nel ruolo e si sta inserendo in punta di piedi nello spogliatoio. Si capisce che l’italiano non sarà un problema ascoltando la performance de “Il mio canto libero” di Battisti nel rituale di iniziazione del gruppo nel ritiro di Herzogenaurach. Anche se spesso Khephren, pur parlando con tutti, si accompagna con chi mastica di più l’idioma francese: ieri, con la squadra in giro per Norimberga per una cena tutti insieme, al ristorante giapponese Kokono, nella serata libera concessa da Thiago Motta, Thuram (con maglietta nera a scritte gialle e un numero 9 enorme stampato sul petto) passeggiava di fianco agli amici “francofoni” Weah, Djalò e Mbangula. I tifosi non vedono l’ora di vederlo all’opera venerdì al Max-Morlock Stadion contro i padroni di casa del Norimberga per osservarne finalmente le movenze in campo.
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