Non inganni il passivo incassato contro il Norimberga, nel primo test estivo della stagione, risultato per altro rimasto in bilico fino a tre minuti dal gong. Thiago Motta è convinto di aver assorbito vibrazioni positive in questa prima parte di preparazione, tra la settimana vissuta a Herzogenaurach e il lavoro svolto alla Continassa. Perché il gruppo ha lavorato bene e perché più d’un singolo l’ha sorpreso in positivo. Tanti giovani, certo. Ma non soltanto.
Motta impressionato da Weah
Uno dei giocatori che più hanno impressionato il neo tecnico della Juventus, per esempio, è stato Timothy Weah. Reduce da una stagione con tante ombre e poche luci, ma tornato a Torino dopo aver ricaricato le batterie e resettato la mente in vacanza. L’esperienza con gli Stati Uniti nella Copa America ospitata in casa, avventura terminata anzitempo anche a causa della sua inopinata espulsione nella sfida decisiva contro Panama, ha messo il punto a un’annata difficile, la sua prima in Italia, in cui un fisiologico periodo d’ambientamento era stato messo in conto. La seconda, però, sembra nascere sotto presupposti diversi. Il figlio d’arte è rientrato in Europa determinato a invertire la rotta e le prime sensazioni paiono strizzargli l’occhio. Anche il cambio di guida tecnica in panchina, con ogni probabilità, sta influendo positivamente sul suo conto: il 4-2-3-1 a cui lavora Thiago Motta si sposa alle sue caratteristiche molto meglio dell’allegriano 3-5-2, in cui era costretto ad agire a tutta fascia.