Nomen omen, il nome è un presagio, dicevano gli antichi romani: nel nome di Next Gen assegnato nel 2022 dalla Juventus alla propria seconda squadra, da allora spesso indicata semplicemente come Next, ci sono il suo destino e la sua ragione d’essere. Next, ovvero la prossima, intesa come generazione (il “Gen” del nome completo sta appunto per “Generation”), o i prossimi, inteso come giocatori che vestiranno la maglia della Juventus vera e propria. A lungo, oppure solo per un po’, contribuendo comunque a renderla più forte attraverso i proventi di una cessione.
Juve, test contro la Next Gen
Ecco, provare a intuire chi potranno essere i prossimi Fagioli, Miretti e Yildiz, o i prossimi Soulé, Huijsen, Iling e Barrenechea, sarà probabilmente l’aspetto tecnicamente più intrigante della partita di oggi pomeriggio tra la Juve di Thiago Motta e la Next Gen di Paolo Montero, rafforzata da un po’ dei Primavera di Francesco Magnanelli, partita che per il resto sarà più una festa - e un allenamento, questo sì - che non un vero e proprio test per valutare lo stato dei lavori in casa bianconera. Certo, anche oggi si potrà soddisfare la curiosità di vedere all’opera i nuovi acquisti, a cominciare da un Douglas Luiz che ha già fatto lustrare gli occhi nello spezzone di Pescara contro il Brest, ma per riscontri significativi meglio attendere il confronto di domenica alle 15 a Goteborg contro l’Atletico Madrid.