Thiago Motta: "Sappiamo quello di cui abbiamo bisogno, la Juve sarà competitiva”

L'allenatore dei bianconeri non è preoccupato: "Ho visto tanti progressi. Abbiamo creato pericoli a una squadra che si difende bene e siamo riusciti ad allungarli in varie occasioni"

INVIATO A GOTEBORG - Se è vero che vincere aiuta a vincere, Thiago Motta deve evitare che perdere aiuti a perdere. Per carità, trattasi di calcio d’agosto, però pure il campionato sarà calcio d’agosto visto che lunedì sera scatta il campionato della Juventus, in casa contro il neopromosso Como. E allora le scorie mentali che possono lasciare nella testa le sconfitte in amichevole, come quella di ieri pomeriggio in Svezia con l’Atletico Madrid di Simeone, il tecnico italo brasiliano preferisce provare a neutralizzarle subito, rincuorando nel dopo gara il gruppo per i miglioramenti che ha comunque visto. Del resto che si tratti di una Juventus incompleta dal punto di vista dell’organico lo sanno anche i sassi. Manca ancora il sottopunta, leggasi Koopmeiners e una o due ali tecniche, dotate di dribbling e fiuto per il gol: leggasi sopratutto Gonzalez e Galeno al netto di inserimenti in questi ultimi 18 giorni di mercato. Non a caso ieri in Svezia non c’era il direttore tecnico Cristiano Giuntoli, affaccendato proprio in quelle trattative deputate da una parte ad aumentare il tasso tecnico del reparto offensivo e dall’altra a sfoltire la rosa, alla voce esuberi.

Motta sul mercato e i progressi

Interrogato sulla questione mercato e sull’assenza di Giuntoli per questa amichevole con l’Atletico Madrid, Thiago Motta ricorre alla sua diplomazia che ha sempre pronta all’uso. «Io sto pensando già al campionato, questo mi rende contento e mi dà entusiasmo perché abbiamo voglia di fare bene. Con il direttore c’è grande sintonia, siamo sulla stessa linea, ci sentiamo sempre, sappiamo di cosa c’è bisogno, faremo una squadra sostenibile e competitiva per cui io ora penso già alla prima partita di Serie A che ci vedrà affrontare il Como. Sappiamo quello di cui abbiamo bisogno. Lo ripeto. E il fatto che stia per arrivare il campionato farà bene alla squadra». Il campo in realtà ha fatto vedere pochi tiri in porta da parte della sua Juventus, uno solo vero e proprio e nemmeno così pericoloso, mentre in difesa anche con gli spagnoli la difesa ha patito qualche sbandamento per via del passaggio dal modulo a 3 a quello a 4 con due soli marcatori puri. Ma Motta vuole soffermarsi sui progressi che ha visto e lo aiutano a essere ottimista visto che è convinto del potenziale a disposizione e del suo concetto di calcio a prescindere dagli interpreti. «Io ho visto tanto progresso, abbiamo creato pericoli contro una squadra che si difende molto bene e quando pressa uno contro uno può metterti in difficoltà, ma siamo riusciti ad allungarli in più di una occasione. Con loro che fanno un blocco basso difendendo a cinque non è facile trovare gli spazi giusti. Certo dobbiamo fare meglio, non è ancora sufficiente, ma ho visto miglioramenti. Yildiz va bene così, molto esterno, molto largo, lui deve puntare e saltare l’uomo per creare la superiorità numerica. Pochi gol e nessuno su azione sinora? Dobbiamo lavorare sia a livello individuale che di squadra. Servono ali? Io sto lavorando bene con chi c’è e farò lo stesso con chi arriverà. Douglas Luiz un po’ meno brillante? Non direi, l’ho visto bene come gli altri, ma è ovvio che se perdi vuol dire che devi fare di più».

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I punti nevralgici

Dunque un Thiago Motta che si chiude a riccio e difende a spada tratta la sua nuova creatura, consapevole del fatto che comunque la Juventus della stagione 2024/25 sarà diversa sia per gli acquisti che sono attesi entro la fine del mese sia per il fatto che nelle prossime settimane la capacità dei bianconeri di recepire i principi di gioco regalerà prestazioni differenti. I problemi principali, in questo momento, sono due: la difesa che a volte gira a vuoto e l’attacco sterile. Non poco certo. Ma se per il primo era abbastanza preventivabile che il nuovo meccanismo della difesa richiedesse un congruo minutaggio di sperimentazione (Danilo e Bremer sono stati gli ultimi a rientrare dalle vacanze per via della Coppa America e questo non ha aiutato), per il secondo, ovvero l’attacco, occorre attendere le mosse di mercato. Le soluzioni ci sono, l’importante è non aspettare troppo perché il tempo sta esaurendo.

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INVIATO A GOTEBORG - Se è vero che vincere aiuta a vincere, Thiago Motta deve evitare che perdere aiuti a perdere. Per carità, trattasi di calcio d’agosto, però pure il campionato sarà calcio d’agosto visto che lunedì sera scatta il campionato della Juventus, in casa contro il neopromosso Como. E allora le scorie mentali che possono lasciare nella testa le sconfitte in amichevole, come quella di ieri pomeriggio in Svezia con l’Atletico Madrid di Simeone, il tecnico italo brasiliano preferisce provare a neutralizzarle subito, rincuorando nel dopo gara il gruppo per i miglioramenti che ha comunque visto. Del resto che si tratti di una Juventus incompleta dal punto di vista dell’organico lo sanno anche i sassi. Manca ancora il sottopunta, leggasi Koopmeiners e una o due ali tecniche, dotate di dribbling e fiuto per il gol: leggasi sopratutto Gonzalez e Galeno al netto di inserimenti in questi ultimi 18 giorni di mercato. Non a caso ieri in Svezia non c’era il direttore tecnico Cristiano Giuntoli, affaccendato proprio in quelle trattative deputate da una parte ad aumentare il tasso tecnico del reparto offensivo e dall’altra a sfoltire la rosa, alla voce esuberi.

Motta sul mercato e i progressi

Interrogato sulla questione mercato e sull’assenza di Giuntoli per questa amichevole con l’Atletico Madrid, Thiago Motta ricorre alla sua diplomazia che ha sempre pronta all’uso. «Io sto pensando già al campionato, questo mi rende contento e mi dà entusiasmo perché abbiamo voglia di fare bene. Con il direttore c’è grande sintonia, siamo sulla stessa linea, ci sentiamo sempre, sappiamo di cosa c’è bisogno, faremo una squadra sostenibile e competitiva per cui io ora penso già alla prima partita di Serie A che ci vedrà affrontare il Como. Sappiamo quello di cui abbiamo bisogno. Lo ripeto. E il fatto che stia per arrivare il campionato farà bene alla squadra». Il campo in realtà ha fatto vedere pochi tiri in porta da parte della sua Juventus, uno solo vero e proprio e nemmeno così pericoloso, mentre in difesa anche con gli spagnoli la difesa ha patito qualche sbandamento per via del passaggio dal modulo a 3 a quello a 4 con due soli marcatori puri. Ma Motta vuole soffermarsi sui progressi che ha visto e lo aiutano a essere ottimista visto che è convinto del potenziale a disposizione e del suo concetto di calcio a prescindere dagli interpreti. «Io ho visto tanto progresso, abbiamo creato pericoli contro una squadra che si difende molto bene e quando pressa uno contro uno può metterti in difficoltà, ma siamo riusciti ad allungarli in più di una occasione. Con loro che fanno un blocco basso difendendo a cinque non è facile trovare gli spazi giusti. Certo dobbiamo fare meglio, non è ancora sufficiente, ma ho visto miglioramenti. Yildiz va bene così, molto esterno, molto largo, lui deve puntare e saltare l’uomo per creare la superiorità numerica. Pochi gol e nessuno su azione sinora? Dobbiamo lavorare sia a livello individuale che di squadra. Servono ali? Io sto lavorando bene con chi c’è e farò lo stesso con chi arriverà. Douglas Luiz un po’ meno brillante? Non direi, l’ho visto bene come gli altri, ma è ovvio che se perdi vuol dire che devi fare di più».

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