TORINO - Non che ci fossero soverchi dubbi, ma anche una conferma praticamente scontata contribuisce a fare chiarezza e a leggere l’evolversi della situazione: Teun Koopmeiners non è partito con il resto dei giocatori nerazzurri alla volta di Varsavia, là dove domani l’Atalanta sfiderà il Real Madrid nella finale di Supercoppa Europea. Un evento storico (se pure epocale lo si vedrà in futuro) per il club bergamasco e per i giocatori che fecero l’impresa di vincere l’Europa League. Tra di loro, appunto, mancherà l’olandese (ma anche, sempre per scelta “disciplinare”, l’attaccante El Bilal Touré che pure ha chiesto di essere ceduto per trasferirsi allo Stoccarda) che ha deciso di chiamarsi fuori per chiarire oltre ogni ragionevole dubbio la sua volontà di cambiare club. E di andare, ovviamente, alla Juventus con la quale i suoi manager hanno già raggiunto da tempo un accordo sull’ingaggio
Koopmeiners, la strategia di Atalanta e Juve
Nelle settimane scorse, invece, “ballavano” le cifre tra la richiesta di 60 milioni dell’Atalanta e la presunta offerta di 50 milioni complessivi a parte della Juventus. Ma val appena la pena ribadire come una vera e propria trattativa diretta tra i due club non ci sia mai stata. Certo: continui contatti e incontri tra intermediari e agenti, sondaggi trasversali, però mai discorsi diretti. Il club bergamasco è sempre rimasto mediaticamente fermo sulla sua posizione di non avere alcuna necessità di vendere Koopmeiners, senza nascondere la stizza per l’operazione bianconera anche se, va detto, lo stesso centrocampista aveva chiaramente esplicitato la propria volontà già a a marzo. La Juventus, invece, ha atteso che la situazione arrivasse al punto di rottura, confidando anche e soprattutto nelle mosse di Koop anche nella speranza che il suo irrigidimento contribuisse ad abbassare le richieste dei nerazzurri.